Scopriamo Cengiz Ünder. Scopriamolo davvero, con calma, perché questa può essere la sua grande occasione. Eusebio Di Francesco ha deciso di farlo giocare per la prima volta titolare nell’amichevole di stasera a Vigo contro il Celta, nel trio d’attacco che dovrebbe essere completato da Dzeko e Perotti. Dopo averne testato i progressi, anche nella comprensione della lingua italiana, lo ha tenuto a lungo in campo alla fine dell’allenamento, nonostante i 42 gradi che bruciavano Siviglia, per sottoporlo a una serie di esercizi tattici e tecnici: gli chiedeva in pratica di ricevere palla sulla destra, rientrare sul sinistro e poi cercare la verticalizzazione per l’inserimento del centrocampista di turno, nella fattispecie rappresentato proprio da… Di Francesco.
CURIOSITA’ – Dopo l’esordio strabiliante di New York contro il Tottenham, celebrato con un gol e altre cose belle, dopo l’ottima mezz’ora giocata a Boston contro la Juventus, nella quale aveva scombinato i piani di Allegri, Ünder cerca nuove magie per meritarsi da subito la Roma. Stavolta dal primo minuto. Non ha funzionato il suo ingresso a partita in corso giovedì al Sanchez-Pizjuan, in cui non ha prodotto molto in attacco e soprattutto ha perso di vista il terzino sinistro che ha segnato il gol dell’1-0 (Escudero). Ma sono peccati di gioventù che gli serviranno per accumulare esperienza. A Vigo, nell’ultima amichevole prima del debutto della Roma, Ünder spera di riprendere il filo del discorso interrotto negli Stati Uniti.
COMPETIZIONE – Di Francesco lo ha definito «letale» per i colpi e la capacità di trovarsi spesso al posto giusto al momento giusto. Lo considera quindi già pronto per giocare ad alto livello in Serie A. Se non dall’inizio, almeno nel secondo tempo perché la qualità e la velocità che sono la base del suo repertorio possono cambiare gli equilibri delle partite. E poi un competitor come Ünder, nella visione dell’allenatore, può stimolare a dovere Gregoire Defrel, che per il momento è chiamato a occupare la fascia destra e contro il Siviglia ha inviato incoraggianti messaggi di crescita. Stasera però tocca al più giovane, appunto Ünder.
PAZIENZA – I tifosi non gli potranno chiedere immediatamente un rendimento da campionissimo. Il calcio italiano è molto diverso da quello turco, senza contare le abitudini e l’alimentazione che rappresentano un’assoluta novità per la vita di questo folletto nato in un villaggio di 12.000 abitanti dell’entroterra, Sindirgi, sei ore di macchina a sud di Istanbul. Ci vorrà pazienza. Ma alla lunga, il talento e la personalità che gli sono valsi il soprannome di Dybala turco («Ma io sono solo Cengiz…») promettono di valorizzare il blitz di Monchi, per niente intimorito dall’investimento da 15 milioni su un baby calciatore ai più sconosciuto. «Se l’allenatore vuole, sono pronto a fare il titolare. Non avrò difficoltà ad adattarmi alla Serie A quando avrò imparato un po’ la lingua» ha detto Ünder, che sarà ancora seguito per qualche mese da un interprete perché recepisca le indicazioni dello staff tecnico e integrandosi più facilmente nel gruppo. Il resto è nei suoi piedi, arte pura.