Parte a fari spenti, complice un mercato non ancora completo. Nei tredici giorni che mancano alla chiusura della sessione estiva la dirigenza giallorossa può rimettersi in pari con le aspettativa della piazza e probabilmente del suo tecnico che attende a braccia aperte l’uomo in grado di sostituire Salah: un giocatore che lo scorso anno ha fatto spesso la differenza con gol e assist. L’inspiegabile «no» del Leicester ha spiazzato Monchi che sembra però avere un asso nella manica tenuto sapientemente nascosto fin qui. È uno dei nodi che cambia radicalmente la valutazione della Roma ai nastri di partenza. Nel complesso la rosa si è ampliata e ha guadagnato un gradino in quanto a qualità complessiva pur dovendo fare i conti con gli infortuni di Karsdorp e l’atteso rientro di Florenzi ormai prossimo alla totale guarigione. Ottimi gli ingressi a centrocampo di Gonalones, di Kolarov e Moreno in difesa e di Defrel in attacco. Certo manca, soprattutto là dietro, l’affiatamento per poter dire che questa difesa è meglio di quella con Fazio-Manolas e la versatilità di Rudiger anche lui partito per la Premier. Aspettiamo poi di vedere se Alisson sia meglio di Szczesny: a Trigoria sono convinti di sì e hanno fatto la loro scelta complice anche le pretese del polacco. Le amichevoli estive sono state implacabili con Di Francesco mostrando come al giovane tecnico giallorosso serva ancora tempo per far diventare questa Roma, orfana di Spalletti, la «sua» Roma. È questa l’altra incognita della stagione giallorossa con un tecnico che ha fatto finora benissimo ma sempre in realtà provinciali e si ritrova per la prima volta una «grande» squadra tra le mani: per altro in una piazza complicata come solo la Capitale sa essere. Ma Di Francesco qui ci è già passato da giocatore, conosce ambiente e dinamiche e ha lasciato un ottimo ricordo come uomo e calciatore: i segnali che gli sta dando la tifoseria sono in questo senso molto positivi. Il popolo romanista lo aspetta, sa che dovrà avere pazienza ma crede nella nuova strada intrapresa dal club.
COSA VA – La Roma parte da una base molto solida e da una colonna vertebrale collaudata che è rimasta intatta: la squadra dello scorso anno era fortissima. Quella attuale, sulla rosa completa, si è anche migliorata.
COSA NON VA – La domanda è se si è migliorata negli undici: al momento non sembra. Manca l’atteso colpo di mercato in grado di far dimenticare la fase offensiva di Salah e c’è l’incognita Di Francesco.