«È colpa sua». Quando si è reso conto che la Roma era capitata in uno dei gironi (C) più complicati della Champions League, con il Chelsea e l’Atletico Madrid oltre agli azeri del Qarabag, Francesco Totti ha puntato il dito contro Andriy Shevcenko, «colpevole» di aver sorteggiato la formazione giallorossa insieme alle squadre di Antonio Conte e Diego Simeone. «Sarà dura, ma anche per loro perché affrontare la Roma non è mai semplice», il suo commento. La Roma esordirà all’Olimpico il 12 settembre contro l’Atletico Madrid, poi (27) giocherà in trasferta col Qarabag prima di chiudere l’andata a Londra (18 ottobre) e cominciare il ritorno (31 ottobre) sempre con la formazione di Conte. Il 22 novembre la trasferta di Madrid, il 5 dicembre l’ultima in casa contro la formazione azera. Totti è stato uno dei protagonisti dell’evento di Montecarlo, non solo per aver ricevuto dal numero uno della Uefa Aleksandar Ceferin, il President’s Award. La prima da dirigente, insomma, è andata bene. «Entro in punta di piedi, per me è un nuovo lavoro. Ho un’esperienza di 25 anni di carriera, so che non è facile gestire un gruppo. Se me li chiederanno, cercherò di dare sempre i consigli giusti, dentro e fuori Trigoria, perché conosco l’ambiente». Totti ha parlato anche della trattativa per Schick. «È un calciatore che stiamo valutando, ci stiamo parlando e vogliamo prenderlo perché è adatto alla Roma. Spalletti? Lo ritroverò come ci siamo lasciati».
Ieri il d.s. Monchi e il d.g. Mauro Baldissoni hanno incontrato a Montecarlo i procuratori dell’attaccante ceco, a cui hanno ribadito di avere raggiunto un accordo con la Sampdoria, e di voler pareggiare l’offerta economica dell’Inter per l’ingaggio di Schick, che ora dovrà decidere se aspettare ancora i nerazzurri o scegliere la Roma. Sarebbe un bel regalo per Eusebio Di Francesco. «Chelsea e Atletico – il suo commento – sono squadre importanti, ma non bisogna prendere sotto gamba il Qarabag. Gli inglesi sono fortissimi, con un tecnico di alto livello e giocatori super, l’Atletico negli ultimi quattro anni ha fatto due finali, lo guida un allenatore che ha molta forza e che magari non esprime un grande calcio ma ti concede pochissimo: è la loro qualità migliore. La gara con l’Inter? Siamo prontissimi».