SPALLETTI (MEDIASET) Vittoria importante…
“La scorsa volta ero dietro a quello che proponeva la squadra. Costruivano poco e avevamo poca velocità nel far girare il pallone, loro si ricomponevano bene e perdevamo palla. Chiunque sa che quando vieni a giocare in questi campi, o dimostri di avere un’idea o vieni schiacciato. Nel primo tempo sono stati più bravi di noi”.
Bisogna continuare il processo mentale che state facendo… “Abbiamo iniziato a fare dei ragionamenti diversi rispetto a quelli precedenti. Bisogna prendere confidenza con questi modi di fare. Anche la Fiorentina è una partita pericolosa, Pioli aveva lasciato un buon segno. La Fiorentina e dopo la Roma, diventa un fardello che bisogna affrontare, ma bisogna avere anche la fortuna che stasera la abbiamo avuta”.
La Roma avrebbe meritato di più? “Ha fatto una buona partita per un tempo. Sono stati tutti pali interni, è stata sfortunata. Però poi la fortuna va dalla parte di chi ha il coraggio di fare le cose e noi, sbagliando anche delle cose banali, abbiamo martellato. Tentato di fare le cose, con Joao Mario nel secondo tempo. L’idea di fare quel calcio lì c’è stata per 90 minuti ed è questo che ti fa finire la partita in netto vantaggio. Anche sul 2-1 la squadra non ha smesso. Nonostante i tre gol, e siamo stati fortunati, abbiamo fatto delle azioni da gol nette. Siamo stati premiati e la squadra ha avuto questo credere in quello che fa e portarlo in fondo sempre allo stesso modo”.
Joao Mario aggrediva bene gli spazi. Borja Valero rende di più davanti alla difesa? “Se palleggi di più, con Borja lì, riesci a chiuderli nella loro metà campo e lui diventa bravissimo a prendere la palla sulla via di mezzo, ha delle scelte eccezionali. Non riesce a gestire e va in svantaggio, ma sei a giocare all’Olimpico con questo pubblico e contro una squadra che ha un motore ed una scocca forte. La scocca è il carattere di molti di questi calciatori che riescono a guadagnare da situazioni difficili, hanno forza fisica. Loro ti vengono in 6,7 che sono 180,190 cm”.
Serve un altro giocatore per puntare allo Scudetto? “Noi puntiamo alla finale di Champions, ma non la facciamo. Facciamo discorsi sensati, ora si lotta per il campionato. E’ tutta un’esaltazione, così se arrivi secondo hai fallito. L’Inter è una buona squadra, abbiamo bisogno di lavorare. Partita emozionante, il cuore del mondo è il calcio”.
Si aspettava questa accoglienza? Ha abbracciato Totti? “Non l’ho incontrato nei miei percorsi al campo. Se lo avessi fatto gli avrei dato tutta la mia amicizia. Mi hanno fischiato perché pensano che sia io il motivo per cui Totti ha smesso. Io quest’anno non c’ero però e lui poteva continuare. I Tottiani molti fischi, i tifosi della Roma mi hanno mandato messaggi importanti”.
(SKY SPORT) Nel secondo tempo siete rimasti molto solidi…
“E’ una qualità dei calciatori, con quella ricerca iniziata dal momento in cui ci siamo conosciuti e lo hanno fatto pur sbagliando anche oggi. Nel primo tempo non siamo riusciti, nel secondo di più ma l’idea di fare quel calcio lì è stata portata avanti per tutta la gara”.
Cos’ha di speciale Icardi? “Lui e Dzeko sono i più forti del campionato. Hanno qualità di smarcarsi in area e Dzeko è anche più tecnico nel palleggio e nel crearsi lo spazio, Icardi è più cattivo nell’attaccare lo spazio. Ha questa determinazione di individuare la preda e di strozzarla. Gli basta poco in area di rigore, non deve accontentarsi perché anche lui oggi è stato molto rilassato, bisogna essere in tensione per la prossima”.
Di Francesco ha detto che è stato assurdo dare angolo e non rigore… “Secondo me non è rigore, lui va per la palla ma non provoca una botta a Perotti creandogli difficoltà enormi. Si può discutere sull’episodio ma non è rigore. La Roma è stata sfortunata ugualmente, non gl ha girato bene su quei tre pali nel momento in cui non tenevamo in mano il gioco. Abbiamo costruito male e loro hanno avuto possibilità con tiri da fuori. I tre pali interni dicono che siamo stati fortunati ma la squadra ha creato 3-4 occasioni nitide, come la Roma. Fondamentale per i giocatori è che sono stati premiati per aver continuato a fare quello che dovevamo”.
Hai visto qualche errore? “Quando costruisci con una punta sola devi farla avvicinare e scaricare sull’altro centrale ma nel farlo siamo stati lenti nel far viaggiare la palla e se la palla non viaggia trovi tutte le squadre ordinate nella fase difensiva. La nostra costruzione è stata lenta e loro sono stati avvantaggiati. Si è visto subito poi il cambiamento”.