È stata soprattutto una serata di festa. L’amichevole di ieri sera all’Olimpico tra la Roma e la formazione brasiliana della Chapecoense – 4-1 il risultato finale grazie alla doppietta del giovane Antonucci, alla rete su rigore di Florenzi e a quella di Perotti, mentre per i brasiliani è andato a segno il capitano Ruschel, uno dei tre sopravvissuti all’incidente aereo del novembre 2016 – non ha dato ad Eusebio Di Francesco grossi spunti dal punto di vista tattico, ma gli ha riconsegnato Alessandro Florenzi, rimasto in campo per 75 minuti.
Capitano per l’occasione, Florenzi è partito esterno basso ma in pratica ha coperto tutta la fascia, visto che la Roma ha cambiato più volte modulo nel corso del match: è pronto per tornare anche nelle gare che contano e si candida per una maglia da titolare già dalla partita di Genova contro la Sampdoria, alla ripresa del campionato dopo la sosta per le partite delle nazionali. L’altro protagonista della serata doveva essere Patrik Schick, a cui Di Francesco ha concesso poco meno di venticinque minuti, nel finale, da centravanti. Un tempo insufficiente per far vedere le sue qualità: una rovesciata tentata in area di rigore, un paio di calcioni subiti e poco altro in una gara che non aveva più niente da dire. Avrà tempo per recuperare. Della serata resta la solidarietà nei confronti di una società azzerata dall’incidente aereo del novembre scorso.
Poteva andare meglio, però, perché nonostante i ripetuti appelli da parte di Totti (premiato prima dell’inizio della gara), della sindaca Virginia Raggi seduta in tribuna al fianco dell’ex capitano, gli spettatori presenti erano meno di diecimila (piena la Curva Sud), uno spettacolo non paragonabile a quello offerto, lo scorso 7 agosto, a Barcellona, dove ad assistere al Trofeo Gamper erano presenti in 65 mila. L’incasso sarà comunicato nei prossimi giorni e – con i diritti televisivi, le sponsorizzazioni e alcune donazioni – sarà devoluto alla Chapecoense e alle famiglie dei giocatori morti.