Il gong suona alla mezzanotte di oggi. È il tempo «concesso» dalla Regione Lazio al Comune di Roma perché gli uffici capitolini possano inviare una lettera formale, con la quale si assumono la responsabilità di affermare che il progetto sullo Stadio di Tor di Valle non risponde a quanto stabilito dalla delibera di pubblico interesse votata a dicembre 2014 dall’Assemblea Capitolina.
Lo scorso 30 agosto, il Campidoglio aveva trasmesso il progetto alla Regione con alcune relazioni allegate. Ma, per gli uffici regionali, era necessario che fosse aggiunta una sorta di dichiarazione ufficiale con la quale il Comune attestava che il progetto rispondesse alle prescrizioni contenute nella delibera. Questa posizione della Regione aveva dato vita a un paio di botta e risposta a mezzo stampa fra Paolo Berdini, assessore comunale all’Urbanistica, e la Pisana. In sostanza, il Campidoglio sosteneva che questa sorta di «conferma» del pubblico interesse fosse implicita nella trasmissione stessa degli atti. Per uscire fuori dal ginepraio, la Regione ha giocato sul silenzio-assenso: se entro il 6 settembre tu Comune non mi neghi questa conferma, la daremo per assodata. Sono le ultime ore che, da quanto si apprende, trascorreranno senza che ci siano scambi ulteriori di corrispondenza fra la Pisana e gli uffici comunali. Intanto in Regione stanno compilando la lista degli uffici da convocare per l’insediamento della Conferenza di Servizi. Il segretario generale della Regione, Andrea Tardiola, ha preparato le lettere di convocazione e sta esaminando se e come applicare la riforma Madia alla Conferenza di Servizi. In sostanza, secondo quanto Il Tempo ha appreso, quella che si aprirà nei prossimi giorni – la data precisa ancora non è stata fissata mentre la sede degli incontri dovrebbe essere con tutta probabilità quella degli uffici della Giunta regionale in via Cristoforo Colombo – potrebbe essere una conferenza molto ristretta: poco più di una decina di partecipanti in rappresentanza di svariati Enti e uffici. Il Campidoglio avrà un solo componente, come già previsto nella stessa Delibera del 2014 in cui si fa riferimento al «rappresentante di Roma Capitale», che parlerà per tutti i vari dipartimenti coinvolti (Ambiente, Sport, Urbanistica, Lavori Pubblici, Mobilità, Attività Produttive). La nomina sarà tecnica, è una competenza del dirigente del dipartimento in cui era incardinato il procedimento: nello specifico, quindi, spetta al direttore del Dipartimento Urbanistica, Annamaria Graziano. Che, con ogni probabilità, nominerà l’architetto Vittoria Crisostomi, direttore della Direzione Trasformazione Urbana, che, poi, è l’ufficio che specificatamente ha seguito più da vicino tutto l’iter dello Stadio.
Fra gli enti e gli uffici che parteciperanno sono previsti: Atac, Ama, Acea, Terna, Enel, Autorità di Bacino del Tevere, Prefettura di Roma, Vigili del Fuoco, Soprintendenza per l’area archeologica di Roma. Da verificare la presenza della Presidenza del Consiglio e del Ministero per i Beni Culturali e del Genio Civile. Già oggi è attesa una comunicazione ufficiale da parte della Regione e, nei prossimi giorni, finalmente, Comune, Regione, Enti vari e As Roma potranno sedersi al tavolo e aprire il corposo progetto: 55mila pagine da esaminare in 180 giorni.