E’ una vigilia particolare e in queste ore nulla va lasciato al caso. Se potessero, anche Monchi e Totti scenderebbero in campo per aiutare la squadra. L’allenatore è concentrato, non preoccupato. Ha orgoglio, non paura. Totti e Monchi ieri erano a bordo campo ad assistere all’ultimo allenamento. Con loro anche Alex Zecca, l’uomo di fiducia di Pallotta e Francesco Vallone, responsabile del software Mister Calcio della Roma, a capo della struttura di scounting. A Trigoria si aggirava anche Silvano Martina, procuratore di Dzeko. Stasera servono i gol di Edin, Totti da bordo campo scrutava i movimenti del centravanti, per capire se arriverà carico alla sfida contro l’Atletico. «E’ la squadra più difficile del girone – ha spiegato Monchi – ma la Roma sta lavorando bene e sta crescendo».
NIENTE RITIRO – La vigilia di Eusebio Di Francesco è un mix tra le abitudini di Spalletti e quelle di Garcia. Il tecnico abruzzese ha mantenuto le regole del suo predecessore per il ritiro. La sera prima delle partite i giocatori dormono a casa. E’ stato così anche ieri. Oggi colazione a Trigoria, poi dopo il risveglio muscolare e un breve seduta tattica al video si sposteranno dal centro sportivo per attendere la gara in un albergo ai Parioli. Lì pranzeranno e si ritireranno nelle camere nelle ore che precedono la sfida. E’ stato così anche alla vigilia della gara con l’Inter, ma quella volta la Roma andò al Parco dei Principi, stavolta occupato dagli spagnoli. Fu il francese a portare per primi i giocatori fuori da Trigoria e più vicino allo stadio. Mentre Di Francesco al Sassuolo portava in ritiro la squadra. A pranzo i dirigenti giallorossi inviteranno quelli dell’Atletico a Palazzo Manfredi, con vista mozzafiato sulle rovine di Roma. I vertici dei due club si ritrovano in un clima cordiale dopo che nel 2013 i rapporti furono complicati da Pjanic, che si era promesso a Simeone.