Il giorno dopo il pareggio contro l’Atletico Madrid – due finali, una semifinale e un quarto di finale nelle ultime quattro edizioni della Champions League -, nella Capitale sono cominciati i processi per Eusebio Di Francesco. A innescarli, probabilmente, sono state le dichiarazioni di alcuni giocatori della rosa (Dzeko e Nainggolan su tutti), che alla fine del match hanno detto quello che tutti sanno a Trigoria. E cioè che «ci vuole tempo per passare dal calcio di Spalletti a quello di Di Francesco». Tanto è bastato ad aprire il dibattito: l’ex allenatore del Sassuolo è un tecnico «da Roma»? Dai social network e dai commenti nelle radio private della Capitale sono arrivate la maggior parte delle critiche: molti sono ancora legati a Luciano Spalletti e al suo calcio, altri semplicemente pensano che Di Francesco non abbia il «physique du role». Tra i più critici c’è Massimo D’Alema, tifosissimo, che intervenendo a margine della presentazione del libro «Operazione Levante», ha dichiarato: «La Roma non ha gioco e quest’anno è destinata a lottare per la salvezza. È stato un errore farsi portare via un tecnico come Spalletti».
A difesa di Di Francesco, invece, una serie di addetti ai lavori ed ex calciatori. «Il bicchiere – il parere di Angelo Di Livio – è mezzo pieno: in una partita contro un avversario di grande livello la Roma ha giocato alla pari per almeno un tempo. Ci sono delle situazioni tattiche da risolvere, ma questo non deve spaventare la squadra. Di Francesco non è l’ultimo arrivato e ha avuto l’intelligenza di capire che ad un certo punto doveva cambiare». La pensa allo stesso modo Ubaldo Righetti, ex romanista e campione d’Italia: «Una partita negativa non può mettere in discussione un sistema tattico e, soprattutto, non lo possono fare i calciatori. Gli allenatori a volte sono arroganti, Di Francesco invece ha dimostrato di essere intelligente cambiando in corsa e non andando avanti per la sua strada. Non è un integralista e ha dimostrato di leggere bene la gara. Non è il momento di mettere in discussione tutto: quando si sceglie un allenatore si sposa la sua idea tattica e di gioco. Se Di Francesco ha fatto bene con il Sassuolo, non ci saranno problemi con la Roma che ha una qualità superiore». Fiducioso Giuseppe Giannini, secondo cui «è stato bravo Di Francesco a capire quali calciatori sostituire alla fine».
Tifoso giallorosso doc è l’attore Giorgio Tirabassi – ieri sera su Canale 5 è andata in onda la prima puntata della serie tv Squadra mobile 2 -, anche lui schierato dalla parte del tecnico: «Non mi sorprende – le sue parole – e non mi stupisce che siano iniziati i processi: è tipico della tifoseria. In ogni lavoro c’è bisogno di tempo quando si ricomincia un percorso. Una strada è prendere tecnici come Ancelotti, Capello e Conte. Se invece decidi di investire su un allenatore di prospettiva, gli devi dare il tempo che serve. Alcuni calciatori importanti sono andati via: se non si fosse toccata la rosa, la Roma sarebbe partita in un altro modo».