Qualche collega dalla memoria fin troppo viva si era chiesto meravigliato come mai avessi definito una classica la sfida tra Roma e Verona. Allora è giusto chiarire che la definizione va riferita a tutti gli scontri diretti tra formazioni che abbiano vinto almeno un campionato italiano, e questo è il caso delle due avversarie di stasera. La Roma di scudetti ne ha vinti tre, ma anche gli scaligeri sono stati protagonisti di stagioni memorabili nell’alta classifica e, a loro volta, si sono cuciti sul petto lo scudetto tricolore. Ricordi che riportano a un passato glorioso per entrambe le società, che negli Anni Ottanta hanno conosciuto il loro periodo di maggior splendore. Non è proprio la situazione attuale, che vede la Roma alle prese con qualche malumore di troppo e i veronesi confinati nella parte meno nobile della graduatoria.
Dunque, la storia non si ripete ai livelli di una volta; l’anticipo di questa sera all’Olimpico presenta obiettivi meno ambiziosi, soprattutto per i veneti, che finora hanno raccolto ben poco e navigano in acque fin troppo turbolente. Per la Roma un’occasione importante per recuperare il distacco accumulato dopo lo stop casalingo contro l’Inter e in attesa che regali conforto e punti la partita di Marassi cancellata dai malumori del Bisagno. La precaria situazione del Verona sembra offrire una buona opportunità ai giallorossi, chiamati in campionato ad affrontare un trittico di partite abbordabili, dopo un calendario non certo favorevole in queste prime uscite. Maggiori attrattive regala forse la sfida di domenica tra una Lazio che viaggia a ritmi indiavolati e il Genoa, sperando che a Marassi stavolta i capricci del meteo non condizionino il duello tra una squadra che non perde un colpo e i rossoblu che, al contrario, hanno iniziato la stagione tra gli affanni.