Il primo punto all’ordine del giorno di una Lega calcio desiderosa di vendere al meglio il suo prodotto, in Italia e all’estero, non può che essere il ritorno a un campionato a 18 squadre, meglio ancora a 16. Benevento-Roma è stata, più che una partita di serie A, la cronaca di una sconfitta annunciata: i campani ne avevano presi 6 nel derby contro il Napoli domenica e ne hanno presi 4 ieri, con due autogol perché ogni volta che si muoveva Dzeko in area tutta la difesa andava nel terrore. Il dislivello è imbarazzante, il campionato del Benevento (unica ancora a zero punti) comincerà domenica a Crotone. La Roma ha vinto facendo turnover e giocando la ripresa con il pilota automatico, gestendo il risparmio di energie perché, prima della pausa per le Nazionali, ci saranno Udinese, Qarabag e Milan. Di Francesco ha detto di aver visto miglioramenti («Qualcosa è entrato nella testa dei miei giocatori») ma anche «qualche momento di superficialità». La cosa più importante, però, era vincere e recuperare 2 punti sull’Inter, che vive ancora di rendita sul successo all’Olimpico.
Poiché il calcio è bello perché è vario, la Roma ha mandato tra infermeria e panchina circa 80 milioni di acquisti estivi (Schick, Karsdorp e Defrel) e l’uomo decisivo è stato ancora una volta l’affare da 5 milioni, cioè Aleksandar Kolarov. Il serbo, nel rapporto qualità/prezzo, è il miglior arrivo di tutto il campionato. Ieri ha servito l’assist per l’1-0 a Dzeko, che ha dovuto appoggiare nella porta spalancata; ha procurato il 4-0 finale (autogol di Venuti, nel tentativo di anticipare Dzeko); ha dominato la fascia sinistra dove l’incauto Baroni, che dovrà incominciare a temere per la sua panchina, aveva messo Memushaj, un centrocampista centrale che non aveva minimamente il passo per tenere Kolarov e Perotti che lo hanno fatto a fette. Kolarov è un esponente della teoria serba del «lako cemo», traducibile con «ce la facciamo facile». Un’espressione tipicamente balcanica, che fa parte del Dna sportivo e potrebbe essere usata da una squadra di basket locale di seconda serie chiamata a sfidare i Golden State Warriors. Dzeko e Kolarov sono bastati e avanzati per vincere la partita. Per sfide più impegnative ci sarà bisogno anche degli altri, ma la Roma sta crescendo e, infortuni permettendo, può puntare in alto.