Work in progress dicono quelli che vogliono darsi un tono. Noi preferiamo lavori in corso. Definiteli come vi pare, sono comunque quelli che Eusebio Di Francesco sta ultimando per la sua Roma. In particolare per quel che riguarda il quartetto dei difensori. E ancora più in particolare se il discorso lo restringiamo ai due centrali difensivi dell’imprescindibile linea a quattro che l’allenatore considera comunque il punto di partenza della sua idea di gioco. Scelta che soltanto nella sfida contro l’Atletico Madrid, il tecnico ha abiurato, schierandosi a cinque, con successo peraltro, nel momento in cui c’era bisogno di frenare l’ondata dei colchoneros che stava dando la sensazione di poter sfondare da un momento all’altro.
IL GIOCO DELLE COPPIE – Il tecnico ha quattro centrali di ruolo. È probabile che un quinto lo avrebbe accolto con un bel sorriso, ma le dinamiche di mercato el’analisi della rosa, alla fine hanno portato alla conclusione che il numero minimo, quattro, c’era e si sarebbe andati avanti così. Numero che,volendo, si potrebbe estendere, pensando che Kolarov nella passata stagione nel City, spesso Guardiola lo ha schierato al centro. E, rivolendo, potrebbe arrivare a sei considerando che De Rossi qualche volta in mezzo alla difesa ci ha giocato. Di ruolo, comunque, sono quattro. Due destri, Manolas e Fazio, due sinistri, Juan Jesus e il messicano Moreno arrivato l’estate scorsa un po’ a sorpresa come primo acquisto del neo direttore sportivo Monchi. La scelta fin qui più gettonata è stata quella con Manolas e Fazio,cioè i due destri. Sul fatto che il greco fosse un titolare di quelli da lasciare in panchina solo quandoci fosse stato bisogno di fargli tirare il fiato (è successo con il Benevento), non c’erano troppi dubbi.Molti, al contrario, erano quelli relativi al compagno del greco. E Fazio, in questo senso, sembrava il meno probabile. Invece il nazionale argentino, è quello che fin qui,nelle sei partite ufficiali giocate, ha messo insieme un minutaggio (391′) inferiore solo a quello di Manolas (439′). Alle spalle deidue c’è Juan Jesus(360′) ma novanta di questi sono stati giocati da esterno destro basso nella partita contro l’Inter, con Bruno Peres infortunato, Florenzi non ancora prontissimo e Karsdorp sempre fermo in infermeria. L’ultimo, quando si pensava che potesse essere il primo,è Moreno che è andato in campo appena ventisette minuti, una parte dei quali disputati da esterno sinistro basso.
LA SORPRESA ARGENTINA – Manolas e Fazio in tre partite sono stati la coppia titolare. Una scelta che in pochi avevano previsto alla vigilia delle partite ufficiali. Se non altro per una serie di motivi che ci stavano tutti. Prima di tutto perché, avendo due sinistri, si dovrebbe decidere di mandare in campo i due destri? La seconda riflessione che si faceva, era relativa al campionato in calando giocato la scorsa stagione dall’argentino, benissimo all’inizio della sua esperienza in giallorosso, faticando nella parte conclusiva. E, pure, dalla considerazione, fatta da molti, che il Comandante in una linea a quattro con una certa tendenza ad alzarsi per mettere in fuorigioco gli avversari, avrebbe potuto pagare dazio a una velocità che non è quella di un centista. Pare, invece, che Di Francesco la pensi in maniera diversa. Potrebbe essere anche l’indicazione di una certa sfiducia nei confronti dei due mancini. Anche se c’è da dire che Juan Jesus ha avuto più spazio rispetto alla passata stagione e il messicano,arrivato in ritardo causa Confederations Cup, ha bisogno ancora di un po’ di tempo per capire in che calcio è sbarcato. Detto tutto questo, pensiamo che il motivo principale di questa risalita di Fazio,dipenda soprattutto dalla capacità dell’argentino di pensare calcio sfruttando piedi capaci di trattare con sufficiente tecnica il pallone. Di Francesco non ha mai fatto mistero di volere almeno uno dei due centrali in grado di far ripartire l’azione con un minimo di qualità. In questo il Comandante è quello che sicuramente, al momento, lo garantisce. Sfruttando anche un senso della posizione che gli consente di anticipare il gioco avversario, minimizzando una corsa che non è certo il suo punto di forza. La dimostrazione di questa rinascita del difensore acquistato lo scorso anno dal Tottenham, è dimostrata anche dal fatto che è diventato un punto fermo della nazionale argentina dove il nuovo ct Sampaoli fin qui non ha mai fatto a meno del suo fisico, dei suoi piedi, della sua intelligenza tattica, del fatto che sia un giocatore in grado di comandare con autorevolezza l’intera linea difensiva. Alla luce di tutto questo, ma sperando pure che Moreno faccia in fretta a mettere in imbarazzo Di Francesco nella scelta, c’è da pensare che Fazio continuerà a essere il partner più assiduo di Manolas. Non dimenticando che i centrali sono quattro e ci sarà bisogno di tutti.