Eliminazione del concetto di curva. Traduzione: la curva deve essere un settore esattamente come tutti gli altri. Omologazione signori, omologazione. La Curva Sud non deve esistere e se è esistita, peggio per lei. Prefetti e Questori c’erano già negli Anni 20, negli Anni 30 fino ad arrivare al nuovo millennio. Poi è arrivato il 2015 e, solo a Roma, qualcosa è cambiato: quella curva deve morire, perché non deve più esistere concettualmente. Certamente, è vero, molti errori sono stati commessi anche da chi la frequenta, tuttavia la reazione è stata ed è tuttora sproporzionata. Sembra quasi che ci sia una sorta di ripicca per la vecchia questione delle barriere, finalmente rimosse ancorché sostituite da casacche gialle. Il punto è questo: perché multare i lancia cori? Anzi, perché multare SOLO i lancia cori? Perché viene violato il Regolamento d’uso dello stadio, andate a leggerlo: “si trovava in piedi sulla balaustra posta nella parte bassa del settore Curva Sud”. Vero. Ma basta farsi un giro per tutto lo Stadio Olimpico e di violazioni del Regolamento d’uso – leggetevelo e scoprirete che nessuno di voi lo rispetta! –ne possiamo trovare a bizzeffe. È un po’ come quel Vigile Urbano che con cento macchine in sosta irregolare multa solo la vostra: giustamente vi infuriate. Orbene, la Curva Sud si è giustamente lamentata sabato scorso con uno striscione “e adesso multateci tutti”, accompagnato dal gesto simbolico di decine di ragazzi che –tutti insieme – sono saliti sulla balaustra incriminata. Sono con loro, senza se e senza ma. La tifoseria della Roma si sta comportando in modo corretto in casa e in trasferta, ed è così da tempo fra l’altro. A Benevento gli stessi ragazzi si sono seduti su una analoga balaustra e hanno portato avanti il tifo della Roma per tutti e novanta i minuti, senza multe e amenità varie da parte del Questore sannita. Ed è praticamente così in tutti gli stadi d’Italia: non dico che si venga accolti in modo del tutto civile (anzi, l’uscita fisica dallo stadio di Benevento e quella con le macchine è stata ridicola e, la prima, anche pericolosa) ma per lo meno non ti perseguitano.
Facciamo un esempio: sappiamo bene che lo Stadio Olimpico ha – tra i tanti difetti strutturali – anche il problema dei parcheggi. Molti di voi vanno allo stadio in motorino, qualcuno con gli autobus, altri con la macchina. Di fatto la mancanza di parcheggi disponibili rende tollerati dei parcheggi un po’ naïf da parte di quegli uomini in divisa che i Meganoidi (misconosciuto gruppo punk rock italiano) definiscono “le forze del male”. Cosa direste se ogni sacrosanta domenica vi trovaste una bella contravvenzione da 168 euro sopra il cruscotto? La contravvenzione sarebbe sacrosanta e nessun giudice vi darebbe mai ragione, così come nessuno potrebbe dire che salire sulla balaustra non costituisca una violazione del Regolamento. Però, grazie alla certosina applicazione delle regole, si continua a scoraggiare la gente che va allo stadio e, soprattutto, questa “maniacale, sistematica ricerca della legalità” sembra in realtà assai strabica e, soprattutto, assai ben indirizzata sotto il profilo della maniacalità e della sistematicità nei confronti di un ben preciso settore dello Stadio ed ancor più delle persone trainanti per il tifo della Roma. Ah già, dimenticavo, nei loro piani c’è anche la “negazione di qualsiasi leadership”. Dante, per dirne uno, non sarebbe mai esistito se ci fossero stati loro all’epoca. Summa lex, summa iniuria, dicevano i nostri antenati. Bene, allo Stadio Olimpico siamo ancora nella fase della summa iniuria.