Ci siamo. Dopo aver manifestato continuamente dall’inizio dell’estate la volontà comune di proseguire il rapporto, la Roma e Kostas Manolas sono pronti a prolungare il contratto. Il rendimento del difensore greco è tornato ad essere ad alti livelli, ha comportamenti diversi rispetto alla passata stagione, Di Francesco lo considera un punto fermo della sua difesa. Ha instaurato un rapporto meno contorto con il nuovo allenatore, mentre con Spalletti c’erano state alcune incomprensioni, anche non legate al campo, per esempio per un conto lasciato pagato in un ristorante dove si erano incrociati casualmente. Il giorno di Roma-Inter, quando a fine partita il tecnico toscano andò salutare uno a uno tutti (quasi) i suoi ex giocatori, Manolas si coprì con la maglia giallorossa il volto, forse per nascondere la delusione per una sconfitta che considerava immeritata.
A OTTOBRE – In questo periodo sono proseguiti i contatti tra Monchi e il procuratore del giocatore, Yannis Evangelopoulos. Le parti sono molto vicine a un accordo, per un prolungamento del contratto fino al 2022, con ingaggio che si avvicinerà ai tre milioni a stagione. Sarà inserita una clausola rescissoria di trenta milioni, per dare la possibilità al giocatore di essere libero di cambiare. Dopo gli ultimi contatti l’incontro per la firma è imminente, Monchi vedrà il procuratore a Trigoria subito dopo la sosta del campionato, durante la quale Manolas sarà impegnato con la Nazionale greca. La Roma è fiduciosa che il rapporto con Manolas possa proseguire con soddisfazione reciproca.
PUNTO FERMO – Manolas oggi sembra molto dentro il progetto di Di Francesco. A giugno era stato vicinissimo al trasferimento allo Zenit. Aveva trattato personalmente con Mancini, che lo aveva convinto, alzando anche il budget della società per il suo ingaggio, che arrivò vicino ai quattro milioni a stagione. Il club russo aveva fissato già le visite mediche a Roma, a Villa Stuart, prima della partenza per la Russia, ma la sera prima, poche ore prima della firma del contratto, Manolas ci ripensò, rinunciò alla possibilità di guadagnare molto di più, si disse, per una questione di cambio tra l’euro e il rublo, ma in realtà il difensore non era convinto di andare a giocare in un campionato di seconda fascia, quando aveva avuto contatti anche con Juve e alcuni club inglesi. Dall’inizio della nuova stagione Manolas si è messo a lavorare con impegno, ha dato la sua disponibilità a Di Francesco, che ne ha fatto un baluardo della reparto arretrato. Con la difesa alta Manolas è fondamentale, finora a giocato tutte le partite, tranne quella contro il Benevento, nella quale è rimasto in panchina. Contro il Verona invece Di Francesco gli ha risparmiato l’ultimo quarto d’ora, a risultato ormai acquisito, quando è stato sostituito da Moreno. Domani a Baku Manolas dovrebbe partire ancora titolare.