Credo che questa Sampdoria, con la “rivoluzione” del mercato estivo, si dimostri come una squadra che ha voluto puntare sui giovani, anche su alcune scommesse, com’è normale che sia nel momento attuale, perché il mercato in Italia è diventato difficile per tutti ad eccezione della Juve, che ha delle disponibilità di fatturato molto diverse dagli altri. Si è visto anche in questa sessione, ci sono molti scambi, e chi compra lo fa perché è riuscito a vendere, quindi è giusto che una squadra come la Samp punti sui giovani, anche provenienti dai campionati esteri, magari non molto conosciuti ma che possono dare un contributo e valorizzarsi. È chiaro poi che quando si ha a che fare con i giovani si fa una scommessa, ci vuole il tempo per farli adattare al campionato italiano, che non è facile perché è molto tattico, organizzato.
Penso che la società blucerchiata si sia mossa abbastanza bene, anche se il giudizio al mercato lo darà, come al solito, solamente il campo. La Samp si presenta comunque con un buon organico, davanti ha due giocatori come Muriel e Quagliarella che sono delle certezze, in difesa ha elementi d’esperienza, mentre in mezzo al campo ha tanti ragazzi che possono sicuramente farsi valere.
Per quanto riguarda l’avvicendamento in panchina, non posso dire che me lo aspettassi, ma non mi ha meravigliato: guardandolo da fuori ho avuto l’impressione che il rapporto con Montella non sia sbocciato, che non si sia mai incanalato nel verso giusto, e il rendimento altalenante in campionato ha fatto il resto. Oggettivamente, se non ci sono più le basi e la volontà delle parti di andare avanti insieme, oppure diventa una forzatura, penso che prendere strade diverse sia la decisione migliore per tutti. Forse Montella aveva bisogno di qualcosa di diverso, e forse la stessa Sampdoria aveva bisogno di un allenatore che fosse presente a 360 gradi con la testa e con l’entusiasmo giusto. Forse la decisione è stata un po’ a sorpresa, ma quando si cambia tecnico si fanno delle valutazioni, si prendono in considerazione più profili, e penso che Giampaolo non debba sentirsi una seconda scelta. È stato chiamato da un club importante come la Samp dopo aver fatto molto bene l’anno scorso a Empoli, credo sia la persona giusta perché è un allenatore a cui piace molto lavorare sul campo, e non è un semplice gestore. Può aiutare molto questi giovani a crescere, se gli dimostreranno la loro disponibilità.
Dopo la sosta delle Nazionali la ripresa è sempre un’incognita, non si può dire a chi la pausa abbia fatto meglio o peggio. Le prime due giornate non sono mai molto indicative, anche a causa del mercato ancora in corso, ma la Samp ha messo 6 punti in cascina, ed è molto importante. A Roma sarà una partita difficile, perché i giallorossi hanno l’obbligo di vincere. Gli uomini di Spalletti non hanno alternative dopo il passo falso con il Cagliari, arrivato a pochi giorni dalla bruciante eliminazione nel preliminare di Champions. Quelli sono episodi che malgrado tutto lasciano qualche scoria, almeno finché non si ritrovano fiducia ed entusiasmo con una serie di risultati positivi, e credo che la Samp debba sfruttare proprio questo.
A differenza di quando si affrontano le big più avanti nel campionato, quando il loro cammino è già ben delineato, i blucerchiati troveranno una Roma che non è nel suo miglior momento, e dovranno trarne vantaggio cercando di fare un altro sgambetto agli avversari. In casa giallorossa potrà incidere anche la probabile assenza di De Rossi, giocatore per loro importante -nonostante l’episodio in coppa che ha pesato molto- in grado di bilanciare il centrocampo e dotato di una profonda conoscenza del ruolo. Dietro peserà anche l’assenza di Rüdiger. Quando parlo di Roma non nel suo miglior momento è perché secondo me deve ancora comporsi del tutto l’equilibrio di squadra, anche se ovviamente dispone di giocatori in grado di fare male, come i vari Nainggolan e Strootman visti in Champions. Da parte sua, la Sampdoria, che ha già 6 punti, potrà giocare tranquilla e, anche se all’Olimpico non è mai facile per nessuno, potrà fare la sua partita senza paura. Chi ha più da perdere è sicuramente la Roma.
Da questo campionato mi aspetto la definitiva affermazione di Muriel, così come giustamente la aspettano i tifosi sampdoriani e credo il calcio italiano in generale. Vorrei che arrivasse la consacrazione di questo attaccante che anche a Udine aveva fatto vedere sprazzi di grande calcio, ma senza mai riuscire a farlo con continuità, e questa purtroppo sta diventando una sua prerogativa. Credo che questo debba essere il suo anno, ha tutte le caratteristiche per essere un giocatore molto più che bravo, non mi spingo a dire che è un fuoriclasse, ma ha sicuramente grandissime qualità che in queste prime giornate sono già emerse.
È un elemento prezioso per la Sampdoria, Giampaolo è un grande lavoratore e lo stimolerà, ma molto dipende da lui. L’allenatore può cercare la chiave d’accesso per entrare nella psicologia del ragazzo, ma il primo a voler tirare fuori tutto se stesso deve essere il giocatore. Le qualità non gli mancano e mi auguro sia per lui che per la Samp che questo sia l’anno in cui Muriel dimostrerà che giocatore può essere.