Da ieri la difesa della Roma è molto più fragile: le sensazioni di Manolas e dello staff medico purtroppo erano esatte, il movimento anomalo capitato durante la gestione di un pallone sul pressing di Mertens è costato una lesione muscolare. La buona notizia è il grado, che è il meno grave (primo). La seconda è che, trattandosi dell’adduttore che è sempre molto delicato per un calciatore, lo stop è confermato: circa tre settimane da un punto di vista clinico, che probabilmente diventeranno quattro con la sosta di novembre di mezzo. E’ probabile che Manolas possa tornare a giocare con la Roma soltanto nel derby, in programma sabato 18, anche se Di Francesco in cuor suo si augura di riaverlo già il 5 novembre a Firenze. Difficile, non impossibile.
UMORE – Il giocatore ieri era più sereno. Il dolore e il rumore dell’infortunio, con la tipica “pizzicata” che avverte il corpo dell’avvenuta rottura di una fibra muscolare, gli aveva fatto temere una diagnosi molto più grave. Così invece Manolas potrà rientrare in tempi relativamente veloci ed essere almeno disponibile per il doppio spareggio che può portare la Grecia al Mondiale (oggi si conoscerà l’avversaria, che potrebbe essere proprio l’Italia). Aveva capito immediatamente che qualcosa era successo nella coscia, tanto da chiedere il cambio all’istante, ma almeno è stato rinfrancato dal responso della risonanza magnetica.
ASSENZA – Resta però fastidioso per lui saltare cinque o sei partite molto importanti. In particolare ci teneva a giocare la doppia sfida di Champions League contro il Chelsea, una delle squadre che si erano interessate a lui nelle ultime sessioni di mercato. Anche per dimostrare di non essere inferiore all’ex compagno di reparto Rüdiger nel confronto a distanza di Stamford Bridge. Sarà per un’altra volta.
BUCO – Perso il difensore più forte, Di Francesco dovrà impegnarsi per renderne sopportabile l’assenza nelle prossime settimane. A Londra giocherà la coppia Fazio-Juan Jesus, utilizzata finora soltanto una volta dal primo minuto (4-0 a Benevento) in stagione. Ma è evidente che a questo punto diventi essenziale la crescita di Hector Moreno, che in questi primi mesi italiani ha pagato le difficoltà di adattamento ai nuovi sistemi di lavoro. Tra infortuni muscolari (due) e scelte tecniche, si è affacciato per soli 27 minuti alla Roma. Essendo stato comprato per una cifra considerevole (5,8 milioni) con il pedigree di capitano del Messico, prima o poi avrà la sua chance sfruttando una caratteristica molto richiesta ai difensori della Roma: la capacità di palleggiare. Moreno ha un piede, il sinistro, molto educato. E potrebbe tornare utile soprattutto nelle partite in cui la squadra avrà una forte supremazia nel possesso palla. In teoria, per proteggersi meglio, Di Francesco potrebbe anche ricorrere alla difesa a tre. Magari accentrando Kolarov o abbassando De Rossi. Ma è una soluzione che per il momento sembra emergenziale.