Madrid aveva illuso tutti. Anche Antonio Conte probabilmente aveva creduto – dopo il successo in extremis in casa dell’Atletico – di aver ritrovato lo spirito indomito che solo lo scorso maggio aveva assicurato un incredibile non meno che inatteso trionfo in Premier League. La lezione di calcio impartita agli uomini di Diego Simeone si è presto rivelata eclatante, ma finora anche episodica. Perché dopo quella notte spagnola, il Chelsea ha inanellato due sconfitte. Prima contro il Manchester City, sabato – dopo la pausa per le gare internazionali – contro il Crystal Palace. Due battute d’arresto, differenti per peso e significato. Al cospetto del City i Blues sono usciti dal campo umiliati nel gioco, ridimensionati nelle ambizioni. Al di là del punteggio finale, la vittoria di misura dei Citizens, è apparso netto e impietoso il divario tecnico-tattico tra le due squadre. Lo scorso anno proprio una vittoria in casa del City aveva innescato la fuga del Chelsea, che pur aiutato da una buona dose di fortuna, era riuscita a strappare tre preziosi (fondamentali) punti alla squadra di Pep Guardiola. Nello scontro diretto di inizio ottobre, la sorte ha compensato, attraverso l’infortunio di Alvaro Morata, fin lì il giocatore più in forma. La sconfitta contro il Crystal Palace, viceversa, ha avuto sì un peso minore da un punto di vista psicologico, ma le ripercussioni in classifica sono palesi.
LA SITUAZIONE – Dopo otto giornate i Blues sono fuori dalla zona Champions League, già staccati nove lunghezze dalla capolista. Conte non ci pensa neppure ad abdicare in anticipo, ma la realtà attuale è sufficientemente eloquente per non lasciare dubbi. Ecco allora che allo Stamford Bridge attendono con impazienza la sfida con la Roma per rilanciare la stagione, o meglio ancora, mettere a fuoco il vero nuovo obiettivo, che non può più essere il campionato. D’altronde non è un mistero che le ambizioni di Roman Abramovich siano rivolte da sempre più all’Europa che non alla Premier League. Decisivo sarà allora il ritorno di Morata che da qualche giorno ha ripreso ad allenarsi a pieno regime con la squadra. Conte fa pretattica e finora non ha voluto dire se il centravanti spagnolo sarà disponibile. Ma tutto fa pensare che il tecnico italiano forzerà i tempi, consapevole che affrontare la Roma senza Morata significherebbe precludersi più di una possibilità. Nella rosa del Chelsea manca un’alternativa di valore internazionale. Anche nella sua ultima uscita Michy Batshuayi ha deluso, finendo per essere sostituito a metà ripresa. Possibile una sua cessione già in gennaio, nella speranza però che nel frattempo Morata non accusi nuovi stop. Così come altri giocatori chiave, uno tra tutti, Eden Hazard. Anche il fantasista belga fin qui è stato condizionato dalle precarie condizioni fisiche.
LE PAROLE – Un’assenza che si è fatta sentire. «Quest’anno affrontiamo quattro competizioni – ha spiegato di recente Conte – Il problema principale è che abbiamo troppi giocatori importanti indisponibili. Ma dobbiamo restare uniti, consapevoli che stiamo ponendo le basi per il futuro. Stiamo inserendo nuovi giocatori, giovani che dovranno dimostrare di meritare. Ci attende una stagione di pazienza, non sarà facile».