Il momento è difficile pure per lui. Nonostante il titolo inglese ancora fresco e il 1° posto del girone in Champions. Per questo c’è da temere ancora di più la voglia di riscatto di Conte che non sfida la Roma dall’11 maggio 2014, giorno del 3° scudetto juventino. Il tecnico – criticato dopo il ko col Crystal Palace e il -9 dal City capolista – riabbraccerà quindi il calcio italiano e dovrà battere la squadra che lo ha cercato tanto: «È stato motivo d’orgoglio essere nel mirino della Roma. Una grande squadra che in Italia ha sempre fatto bene», ammette Conte. Così come il Chelsea ha cercato di ingaggiare Nainggolan: «Sì è vero l’ho voluto. Ma ora è un avversario così come De Rossi. Di Daniele ho grande stima, insieme a Totti ha deciso di rimanere alla Roma. Sono due grandi uomini. Riabbraccerò pure Florenzi ed El Shaarawy (con lui in azzurro ad Euro 2016, ndr). Per 90’ saranno anche loro avversari così come Di Francesco che è bravissimo come lo era Spalletti».
Sarà un amico in più, invece, Morata: «Si sta allenando, è a disposizione». Out Moses, Kanté e Drinkwater. Poi una risposta alle critiche: «Giocare tre partite in una settimana non è semplice, il Chelsea non era più abituato. Ma siamo solo ad ottobre. Sappiamo che corriamo dei rischi, ma a volte bisogna anche saperseli prendere. Morata si è fatto male col City, ma se non lo avessi messo mi avreste dato dello stupido». Infine un commento secco sul sorteggio dei playoff mondiali: «L’Italia andrà in Russia».