Eusebio Di Francesco ha vissuto la partita quasi da giocatore. Non è mai stato fermo un secondo. Ha imprecato agli errori della squadra. Si è mangiato le mani quando Nainggolan ha divorato la rete dell 1-1. Ha cercato di dare le direttive ai più balbettanti. I tre gol lo hanno fatto saltare in stile «contiano». Ad un certo punto, ha intravisto la possibilità di compiere un’impresa straordinaria, storica per una squadra che ha sempre sofferto il clima del calcio inglese, ma anche il 3-3, con la Roma imbattuta dopo tre gare di Champions, è un risultato importante. Di Francesco saluta lo Stamford Bridge a testa alta: «Quando giochi una partita del genere devi portare a casa il risultato, ma non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti e i nostri errori iniziali. Sono contento perché siamo venuti qui a fare la partita,dominando nel possesso palla. Ho visto quello che è mancato con il Napoli. Questa prestazione ci deve dare consapevolezza dei nostri mezzi e deve essere un punto di partenza per il nostro futuro. Siamo una squadra ancora in costruzione, in crescita e gli errori fanno parte di questo processo. Alla fine, vince chi sbaglia meno. Io non mi arrabbio per gli sbagli tecnici, ma per quelli di concetto. Ho apprezzato la reazione generale e in particolare di chi aveva commesso qualche errore. La strada da seguire è questa. Londra può rappresentare un passaggio fondamentale della Roma. La capacità di stare sempre in partita rispecchia il mio carattere. La mia idea è che una gara non è mai finita e che il discorso possa sempre riaprirsi. Peccato i tre gol subiti, ma anche questo ci farà crescere. Spero che ci serva di lezione in futuro per evitare alcune cadute individuali».
DZEKO – Scontati, ma articolati gli elogi per Dzeko: «È stato grandissimo non solo per i gol, ma per l’atteggiamento che ha avuto in tutta la gara: per la disponibilità al gioco di squadra, per la presenza continua in area. Quando è più dentro l’area, diventa devastante. Le polemiche di qualche tempo fa? Dzeko ebbe uno sfogo dopo una prestazione, ma poi ha avuto la reazione giusta. Nelle partite in cui soffri, un grande attaccante come lui deve aiutarci ad uscire dalle difficoltà ed è quello che avvenuto qui».
ELOGI A KOLAROV – «Kolarov? Prenderlo è stata un’idea di tutti. È un grande uomo e professionista: vorrei mostrarvi come si allena. È un esempio per i giovani, ha una costanza e una preparazione eccezionale, non essendo più giovanissimo».