La Roma per dare continuità alla bella prestazione di Londra con il Chelsea e per cancellare la sconfitta col Napoli, il Torino per riscattare le ultime prestazioni non brillanti e per tornare a recitare il suo ruolo di outsider alle spalle delle favorite. La gara di oggi può segnare una svolta importante nella stagione di entrambe le formazioni. Lo sa Eusebio Di Francesco che, da uomo saggio ed equilibrato, non si lascia trascinare dall’entusiasmo cittadino del post Champions e non vuole sentire parlare di scudetto. «L’obiettivo—spiega — sono i tre punti col Torino, il resto non conta. Di scudetto non parlo. Nel calcio, come nella vita, serve equilibrio e voglio mantenerlo soprattutto nello spogliatoio: consapevolezza e lavoro, cercando di dare fastidio a tutti». L’allenatore romanista conosce benissimo le insidie del match con la formazione granata. «Dal punto di vista mentale sarà una gara più complicata rispetto a quella di Londra, di questo devo convincere più l’ambiente che i calciatori. Troveremo una squadra vogliosa di farci male, anche perché in classifica non sono molto distanti da noi e lo scorso anno col Toro abbiamo perso». Di Francesco per l’occasione avrà a disposizione Schick e Defrel, che però partiranno dalla panchina, mentre ha perso in difesa Fazio per un problema alla caviglia. Una tegola, considerando l’assenza contemporanea di Manolas, che lo costringerà a schierare il messicano Moreno (all’esordio da titolare) in coppia con Juan Jesus.
Proprio sulle difficoltà difensive dei giallorossi ha preparato la gara Mihajlovic. «Come tutte le squadre — le sue parole —, anche loro non sono perfetti e a volte concedono qualcosa in difesa. Dovremo essere bravi ad approfittarne: serviranno concentrazione, concretezza e fortuna. Giochiamo da Toro, sperando che basti, ma per vincere servirà un’impresa perché la Roma vista in Champions fa paura. Noi però non siamo in crisi, i ragazzi hanno fiducia anche se veniamo da due risultati non soddisfacenti con Verona e Crotone». Lo scorso anno i granata vinsero 3-1, in una gara che sarà ricordata per l’ultimo gol (il numero 250) in serie A di Francesco Totti. «Anche allora — ricorda Mihajlovic — venivamo da risultati non positivi e avevamo degli infortunati, ma abbiamo vinto. Oggi la nostra classifica non è brutta, ma penso avremmo meritato di più, se non ci fossero stati errori arbitrali e nostri»