È carico e sa che oggi la posta in palio è alta. Forse più di mercoledì sera a Londra. Oggi la Roma a Torino si gioca il diritto di pensare in grande, la possibilità di restare sulla scia delle squadre che finora hanno avuto una marcia in più, ma che il tecnico spera di poter raggiungere appena potrà recuperare gli infortunati, a cominciare da Karsdorp e Schick, ormai prossimi al rientro. Di Francesco sa che allenare la Roma significa anche allenare l’ambiente, portato a esaltarsi dopo una prestazione come quella di Stamford Bridge: «Nella vita ci vuole un po’ di equilibrio e io devo cercare di mantenerlo, specialmente dentro lo spogliatoio». Di Francesco preferisce evitare di parlare di Roma da scudetto: «Dopo la sconfitta di sabato era tutto da buttare, ora si pensa in grande. Non voglio dire niente, non voglio lottare per niente, voglio continuare a giocare e a mettere in campo questa mentalità e queste prestazioni. Tre giorni fa non eravamo più buoni a nulla e oggi dobbiamo lottare per il titolo. Nella vita ci vuole un po’ di equilibrio».
CONTA SOLO VINCERE – Ma le ambizioni che lo hanno spinto verso la Roma restano intatte: «Questo non significa arrendersi, anzi. C’è grande consapevolezza, lavoriamo sottotraccia per dar fastidio a tutti. Per fare questo l’obiettivo primario sono i tre punti, il resto sono chiacchiere che lasciano in tempo che trovano». La Roma anche a Torino sarà guidata da Dzeko, diventato un trascinatore che può essere accostato a Batistuta: «Non voglio offendere nessuno però per come si muove Edin, per come calcia di destro e sinistro, e anche per il gol che ha fatto a Londra penso assomigli più a Van Basten che non a Batistuta. Con le dovute proporzioni, mi auguro che possa diventare un giocatore vincente come è stato l’olandese. Ma lo ribadisco, teniamo sempre in considerazione le dovute proporzioni».
DIMENTICARE STAMFORD BRIDGE – A Londra ha visto la squadra che vuole, ma sa che bisogna voltare subito pagina: «Con il Torino mi aspetto una partita difficilissima, troveremo una squadra vogliosa di farci male, che lo scorso anno ha già battuto la Roma 3-1. A livello mentale questa col Torino è una gara nettamente più difficile da preparare rispetto a quella di Londra col Chelsea. Di mercoledì mi resta il rimpianto dei due punti persi. Ma quella prestazione è segno di forza e consapevolezza, ora non dobbiamo essere presuntuosi. Ci fa capire che lavorando di squadra possiamo toglierci tante soddisfazioni. Per questo dobbiamo stare molto attenti e avere il migliore approccio possibile».