Hector Moreno, dopo la sua prima partita da titolare ieri a Torino, è intervenuto all’emittente radiofonica ‘Roma Radio’. Questa l’intervista al difensore messicano:
Quante lingue sai parlare? “Spagnolo, inglese, olandese e anche un po’ di italiano. Mi piace molto questa lingua, ora che sono qui ho la possibilità di impararla bene.”
Ieri prima da titolare… “Sono molto felice di poter giocare, mi hanno fatto piacere le parole del tecnico. Avevo bisogno di conoscere il calcio italiano, io ero abituato a un gioco totalmente diverso. Avevo sempre giocato nell’uno contro uno, a scontrarmi contro il mio avversario. In questi mesi ho imparato tanto, sono cresciuto.”
Complicato il campionato italiano? “Molto tattico, forte e fisico. Ho giocato in Spagna e Olanda ma questo è così. Gli attaccanti delle squadre avversarie sono forti, è importante essere forti fisicamente.”
Sai impostare dalla difesa… “Ho avuto la fortuna di avere un grandissimo allenatore come Van Gaal o Pochettino, gente a cui piace giocare quindi sono cresciuto. Impostare è più bello che correre dietro agli avversari, ognuno di noi ha il suo ruolo e prova a fare il meglio per la squadra. L’importante è che la squadra sia bene, per migliorare serve lavoro.”
Per te meglio giocare a 3 o a 4? “A 4 mi trovo bene, sono abituato a tutti e due. In Nazionale è stata un’occasione che giocavamo a 3 ma mi trovo bene anche in questo modo, c’è più libertà e spazio con la palla. C’è anche più spazio per la marcatura dell’uomo ma io sono abituato a entrambi. Ma durante la gara può anche trasformarsi tutto, quindi va bene. Alla fine è l’importante non prendere gol. Poi aiuta sapere le qualità dei compagni per aiutarci a vicenda.”
Come ti trovi nello spogliatoio? “Si, penso che abbiamo un gruppo buonissimo che ti fa sentire in casa. A Kolarov è andata meglio perché parlava italiano meglio di me, e all’inizio mi vergognavo un po’ a parlare. Adesso è meglio, domando e quando mi rispondono capisco e non annuisco solamente. Ora è meglio, mi trovo benissimo sin dal primo giorno qui e nella città.”
Quanto è importante la vittoria di ieri? Importantissimo, era difficilissimo e prima di andare lì mi avevano detto che la Roma non vinceva da 4 anni. Dopo Londra sentivamo un po’ di rimpianto e volevamo continuare le buone prestazioni. Ora abbiamo tre partite in casa quindi era fondamentale vincere questa fuori, ora con i tifosi in casa sarà più facile.
Subite poco, si è fatto la doccia Alisson dopo la partita? “Questo non dipende solo dal difensore ma da tutti, anche gli attaccanti. Corrono e sporcano la giocata, quindi per noi è più facile. Il lavoro è di tutta la squadra, siamo contenti della nostra crescita in questi mesi e sento che possiamo fare di più.”
Un messicano a Roma, com’è? “Speciale, mi faceva piacere venire qua. Ci sono stato due volte e volevo vivere e stare qua, adesso per il Messico è una cosa bellissima. Settimana scorsa sono stato in Vaticano ed è stato bello per la mia famiglia, siamo tutti cattolici.”
Con te alla Roma, ci sono più tifosi giallorossi in Messico? “Li avevamo già perché la Roma è grande, ora che sono arrivato anche di più. Alla gente piace il calcio, siamo pochi giocatori in Europa, forse 13. Come la Roma non c’è nessuno, sono felice. L’ho detto dal primo giorno, se faccio bene qua tutti mi guardano dal Messico e i giocatori messicani possono guadagnarsi spazio.”
In che lingua parli con i compagni di reparto? “Italiano, per questo ho imparato subito! Alla fine la comunicazione è importantissima, c’è tanto rispetto e ammirazione reciproca. Questo rende tutto più facile, tutti vogliono giocare ma sono contento se Fazio è in campo e si comporta bene. Mi fa piacere se la squadra vince, se la Roma va bene è meglio.”
Le parole del mister prima di entrare in campo? “Mi ha detto di giocare come so, e di ricordarmi il lavoro svolto in settimana.”