Adesivi con l’immagine di Anna Frank con la maglia della Roma, e scritte antisemite di ogni tipo: questo il lascito dei tifosi laziali alla Curva Sud dello stadio Olimpico (la Nord, quella tradizionale dei sostenitori biancocelesti è squalificata per razzismo) dopo la partita col Cagliari di ieri sera. Gli adesivi e i volantini offensivi sono stati rimossi in mattinata dagli addetti alle pulizie dello stadio in vista della gara di mercoledi’ della Roma con il Crotone. Immediata la protesta della comunità ebraica romana.
La vicenda è all’esame della procura della federcalcio guidata da Giuseppe Pecoraro. Lo apprende l’Ansa. Con ogni probabilità Pecoraro aprirà un’indagine sulla vicenda.
“Questa non è una curva, questo non è calcio, questo non è sport. Fuori gli antisemiti dagli stadi”. Lo scrive su Twitter la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, postando una foto in cui si vedono degli adesivi tra cui uno con il ritratto di Anna Frank che indossa la maglia della Roma e un altro con la scritta “Romanista ebreo”.
“L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane condanna in modo inequivocabile quanto accaduto allo stadio Olimpico di Roma, dove elementi della tifoseria della Lazio hanno per l’ennesima volta offeso la Memoria della Shoah e il mondo ebraico con espressioni antisemite. Contro questi personaggi chiediamo un intervento chiaro della Società Sportiva Lazio e delle autorità competenti”. Lo afferma, in una nota all’ANSA, la presidente Ucei Noemi Di Segni.
La Lazio ha sempre condannato ogni forma di razzismo,si resta interdetti di fronte a manifestazioni di evidentemente riguardano un gruppo ristrettissimo di persone, che non coinvolgono i tifosi che si sono sempre comportati bene e in maniera regolare”. Così all’Ansa il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, dopo gli adesivi antisemiti affissi in Curva Sud. “Ci preoccupa che un numero minutissimo di sconsiderati può provocare danni d’immagine e materiali clamorosi a una società che sta facendo ogni massimo sforzo essere al passo coi tempi”.
“Siete il male della Lazio, giornalisti terroristi”. Con questo post su Facebook del gruppo ‘Curva Nord Lazio’, gli ultrà biancocelesti commentano quanto emerso oggi. Tra i commenti c’è chi chiede di “chiarire subito la questione”, mentre altri, con telefonate ad emittenti locali, gridano al “complotto” che sarebbe stato ordito dai romanisti, alcuni dei quali avrebbero fatto emergere la vicenda con dei post sui social.
Il ministro per lo Sport Luca Lotti “condanna con forza il grave episodio” di antisemitismo che si è verificato allo stadio Olimpico. “Quello che è accaduto ieri sera è gravissimo, non ci sono giustificazioni: sono episodi da condannare, senza se e senza ma” ha affermato il ministro. “Sono certo che le autorità competenti faranno luce su quanto avvenuto e che i colpevoli saranno presto individuati e condannati” conclude il ministro Lotti.
“Questo non è calcio, questo non è sport, ha ragione Dureghello”. Così su twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi dopo gli adesivi antisemiti affissi in Curva Sud.
“I volantini antisemiti offendono una comunità e tutto il nostro Paese. E’ un atteggiamento inqualificabile”. Così il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, a margine della consegna delle ‘Stelle al Merito Sociale’ al teatro Dal Verme di Milano, commenta le scritte antisemite apparse ieri sera allo stadio Olimpico di Roma durante la partita Lazio-Cagliari
Questo non è calcio, questo non è sport, ha ragione @dureghello https://t.co/w6kYckiwPz
— Virginia Raggi (@virginiaraggi) October 23, 2017
https://twitter.com/nzingaretti/status/922545424963178496