Undici vittorie consecutive. Con la vittoria di misura a Torino, la Roma eguaglia il record di vittorie consecutive esterne dell’Inter di Mancini 2006/2007; sette nello scorso campionato e quattro nel campionato in corso per i giallorossi. Dall’inizio del campionato la Roma “Di Franceschiana” ha sempre vinto fuori casa e senza mai subire reti; 0-1 all’esordio a Bergamo; 0-4 contro il Benevento; 0-2 a Milano contro il Milan e lo 0-1 di ieri a Torino contro i granata di Mihajlovic. Segno di una solidità difensiva non indifferente, le uniche cinque reti subite da Alisson sono arrivate all’Olimpico contro Inter (3), Verona (1) e Napoli (1) di cui solo la rete scaligera non ha influito negativamente sul risultato finale. Con solo cinque reti al passivo, insieme ad Inter e Napoli, che hanno giocato una gara in più, è la miglior difesa della Serie A. Una squadra, numeri alla mano, solida quella di Eusebio Di Francesco che continua il suo cammino “sotto traccia”, portando di partita in partita miglioramenti significativi.
“A volte bisogna vincere le partite sporche” chiosava il mister in conferenza stampa prima della gara, ben conscio che la trasferta di Torino sarebbe stata una partita molto complicata e così è stato. La Roma è riuscita a sbloccarla solo nella seconda parte del secondo tempo, grazie ad uno dei pilastri di inizio stagione dei giallorossi: Aleksandar Kolarov, il serbo con un calcio di punizione dai venti metri supera Sirigu per il minimo sindacale per portare a casa i tre punti. Dopo la rete nella prima di campionato a Bergamo, il terzino ha siglato un’altra rete decisiva, confermando ulteriormente, non solo grazie al gol, la sua affermazione come leader all’interno dello spogliatoio.
Di Francesco, come già accaduto nella striscia di partite ravvicinate di settembre, ha sostituito cinque elementi rispetto alla gara precedente contro il Chelsea. Obbligato a cambiare al centro della difesa, con a disposizione solamente Juan Jesus ed Hector Moreno, il secondo all’esordio dal primo minuto. La coppia inedita, completata sugli esterni dal rientrante Florenzi al posto di Bruno Peres e l’immancabile Kolarov, ha ben controbattuto le offensive granata, riuscendo a non concedere nessun tiro in porta agli uomini di Mihajlovic e provando, seppur con qualche difficoltà, a far partire l’azione, vista la marcatura fissa su De Rossi che non ha permesso al centrocampista di Ostia di organizzare il gioco in libertà. Il reparto offensivo, non ha creato molte occasioni da gol, con un Dzeko molto generoso ad aiutare la squadra, ma con poche occasioni significative per impensierire Sirigu.
Anche dopo il vantaggio la Roma non ha concesso nulla e avrebbe potuto anche raddoppiare con Under, ma in entrambe le occasioni il giovane turco ha concluso troppo debolmente verso la porta granata. In una gara complicata come quella di Torino, la Roma porta a casa la posta con poche emozioni e un calcio piazzato; in fondo le partite “sporche”, si vincono anche così.