Gli eroi son tutti giovani e belli. Da ormai molti anni, quando la Maggica si reca a Torino, sponda granata chiaramente, mi vengono in mente questi versi di Francesco Guccini. L’accostamento tra la locomotiva lanciata a tutta velocità e quel maledetto aereo schiantatosi sulla collina di Superga, stroncando vite ed una squadra di calcio consegnata alla leggenda, mi è inevitabile. Quando mi è capitato di vedere riproposte le tristi immagini del luogo dell’incidente, come quando mi capita di rivedere quelle di Gigi Meroni – omonimo del pilota dell’aereo – mi assale una profonda tristezza e considerazioni sulla caducità dell’esistenza umana. Per questo motivo, nonostante i Ventura,i Cairo e di Mihajlovic, ho visto il Torino sempre con simpatia. Certo, maggiore quando lo abbiamo sconfitto in una partita nella quale Alisson è rimasto spettatore non pagante.
Al di là della vittoria, però, resto sempre più colpito da quello che gira intorno alla Roma. Accostare Eusebio Di Francesco ad un personaggio stupidotto della Settimana Enigmistica; affermare che la Roma si è accontentata del pareggio a Londra, perché vincere sarebbe stato troppo; sostenere che una coppia formata da Juan Jesus e Moreno sarebbe stata impresentabile; parlare degli infortuni degli avversari come causa determinante dei risultati; affermare che la Roma fosse già fuori da tutto, come è successo domenica scorsa, nel dopo Roma-Napoli, dimostra, ove ce ne fosse ancora la necessità, in qualche caso la mancanza di spirito critico, in qualche altro la malafede. D’altro canto, che l’ambiente sia ormai irrecuperabilmente marcio lo dimostra quanto ho sentito in una radio. Pare che una poveretta, senza presentarsi, abbia telefonato ad una signora per insultare il compagno, conduttore di quella radio. Quanta tristezza.
P.S. Nell’intervallo della gara di sabato sera sono passate otto inserzioni pubblicitarie di siti di scommesse. Sicuri che sia questa la strada per migliorare il calcio?