«Dzeko e Kolarov? Nessuno dei due sarà lasciato in panchina. Stanno bene dal punto di vista dell’atteggiamento, del modo di giocare, della condizione fisica e mentale. Valuterò di nuovo, semmai, prima della gara contro il Bologna».Turnover sì, ma non per tutti. Eusebio Di Francesco, alla vigilia di una gara che sulla carta potrebbe sembrare semplice come quella contro il Crotone, non rinuncia agli «Highlander». Il difensore serbo e l’attaccante bosniaco, infatti, sono i giocatori di movimento con maggiore minutaggio. Il leader di questa classifica, con 990 minuti, è il portiere Alisson, ma poi ci sono loro, utilizzati per 974 (Kolarov) e 970 (Dzeko) minuti. Due insostituibili, insomma, e non solo perché in rosa non ci sono stati finora sostituti in grado di garantire a Di Francesco le loro stesse caratteristiche tecnico-tattiche.
L’apporto che Edin e Aleksandar stanno dando in questa prima parte di stagione va al di là dei gol (rispettivamente 10 e 3) che stanno portando tanti punti alla Roma: il loro contributo in termini di personalità e leadership non si può quantificare, ma si «pesa» in mezzo al campo con il rispetto di compagni e avversari, insieme alla capacità di essere decisivi nei momenti importanti delle partite. Come al Meazza contro il Milan, quando Dzeko si è preso sulle spalle la squadra, e come a Stamford Bridge, quando Kolarov ha riportato in partita la Roma e Edin stava regalandole una vittoria pesantissima. Presto potranno (e dovranno) tirare il fiato, visti i rientri a pieno regime di Emerson Palmieri e Schick (per il quale Di Francesco sta studiando una soluzione tattica ad hoc), ma quel momento non è ancora arrivato. Stasera toccherà ancora a loro contro il Crotone, avversario a cui Dzeko lo scorso anno (tra andata e ritorno) ha segnato 3 dei 39 gol che hanno reso la sua stagione memorabile.