Da un giro a Eurodsney al tuffo in una fogna di Calcutta. Tutto in poche ore, anzi pochi minuti. «Era un sogno, è diventato un incubo» sussurra Rick Karsdorp dietro al suo cappellino da baseball, mentre con il telefono in mano entra lentamente dentro a un atrio che conosce bene: la clinica Villa Stuart, quartiere Monte Mario, dove è già stato operato al menisco esterno a inizio luglio. Stavolta è peggio: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. L’altro ginocchio, quindi, rispetto a quello trattato sempre dal professor Mariani in piena estate, quando il biondo olandese si presentò sotto i ferri accompagnato dalla procace fidanzata Astrid.
ANALISI – Stamattina, con un intervento di ricostruzione, comincia un’altra storia. Simile rispetto all’esperienza di Strootman (ieri l’amico ha postato un affettuoso incoraggiamento su Instagram), analoga rispetto alla sofferenza dell’altro compagno Florenzi. Questa è una sala operatoria che tanti, troppi giocatori della Roma hanno visitato negli ultimi due anni. E ora che i crociati saltati sono 12 da settembre 2015 (e 10 da maggio 2016), la società si interroga: difficile parlare solo di sfortuna, anche se la prima tentazione porta a incolpare il destino. C’è dell’altro di cui si sta discutendo tra dirigenti, in collegamento diretto con James Pallotta che proprio due anni fa scelse due uomini di fiducia per gestire la preparazione atletica, il canadese Darcy Norman e lo statunitense Ed Lippie. Lippie, guarda caso, ha seguito in prima persona la riabilitazione di Karsdorp.
CONFRONTO – Non è in corso alcuna caccia alle streghe, è bene precisarlo, anche se la notte di Halloween si avvicina. La Roma non vuole buttare a mare i suoi uomini senza prima aver trovato strade alternative, più virtuose e costruttive. Peraltro dall’estate l’ingresso nello staff del preparatore voluto da Di Francesco, Nicandro Vizoco, ha cambiato gli equilibri e la gestione degli allenamenti. Ma è innegabile che l’incidenza dei crociati saltati (tutti anteriori a parte il nigeriano Nura, che ha avuto una lesione al posteriore) sia molto superiore alla media italiana e internazionale: secondo uno studio dell’Uefa, basato sui report degli staff medici dei club, su un campione di 29 squadre impegnate nelle coppe europee nella stagione 2015/16 i casi di crociato erano stati soltanto 9 in tutto. Nella Roma invece, considerando la sola stagione scorsa e i soli giocatori della prima squadra, gli episodi sono stati 4: Mario Rui, Florenzi due volte, Emerson. In questo inizio, altri due: Tumminello, che si è allenato con i grandi e poi è andato al Crotone, e appunto Karsdorp.
FIDUCIA – Lo sfortunato (lui sì) protagonista di giornata ieri ha annunciato via social che tornerà «più forte di prima». Quanto ci vorrà? Almeno 5 mesi. La sua speranza è tornare prima della fine della stagione. Resta curiosa la dinamica del suo infortunio: mercoledì Karsdorp è stato sostituito per scelta tecnica e ha fatto il giro delle interviste manifestando gioia per il debutto senza lasciar intuire niente di quello che sarebbe accaduto. Era ancora a Eurodisney.