Se il consiglio te lo dà uno che con il gol ci fa colazione, pranzo e cena un giorno sì e l’altro pure, allora devi ritenerti fortunato. C’è un bel po’ di Edin Dzeko in quel gioiello che El Shaarawy tira fuori al 33’ del primo tempo, quando Roma e Bologna flirtavano con la rete senza riuscire ad andare a dama. Sinistro al volo, pallone imparabile sotto la traversa, Francesco Totti che in tribuna ride e sussurra: «Pure io facevo gol così». Tutto nasce pochi minuti prima. El Shaarawy ha un paio di occasioni buone: in una cerca l’assist invece di andare a concludere, in un’altra – dopo un angolo – evita di calciare con il sinistro, il piede «debole», facendo sfilare il pallone. L’Olimpico mormora. A centrocampo Dzeko si avvicina al compagno, la mimica è chiara: Stephan, tira. Della serie: un po’ di egoismo, fattelo dire da chi è centravanti di professione. Il Faraone mette in pratica: minuto 33, angolo e tiro al volo con il sinistro, quel piede che all’improvviso debole non è più, anzi è forte e preciso al punto che si trasforma in un piattone bello e utile, terzo 1-0 consecutivo per Di Francesco.
TUTTI TITOLARI – E così il compleanno è salvo. Venerdì ElSha aveva compiuto 25 anni, «miglior modo di festeggiare non poteva esserci no?». Lo dice lui, la risposta è ovvia. «Davvero Totti ha detto che il mio gol assomiglia ai suoi? Che gran complimento, mi fa piacere – ancora il Faraone –. Siamo stati bravi a gestire il pallone e a non prendere gol, in campo siamo stati molto lucidi, è un gran momento per noi». Momento gestito da Di Francesco alla solita maniera, turnover forzatissimo e la rosa tutta che apprezza: «È proprio questo il nostro valore aggiunto, l’allenatore riesce a farci sentire tutti importanti e titolari. Siamo coinvolti, questo è importante». Se poi basterà per arrivare a lottare per il massimo traguardo, lo dirà il tempo: «Noi in corsa per lo scudetto? Per ora pensiamo a restare agganciati, sperando che le altre perdano punti, poi nel calcio le cose cambiano velocemente». Quello che non cambia è invece la sua presenza in Nazionale: «Ho sempre fatto la mia parte in azzurro. Ma prima dell’Italia devo pensare alla Roma: martedì c’è la Champions». Ovvero il Chelsea: il gioiello di ieri vale un posto prenotato contro Conte. Non c’è da stupirsi, allora, se Di Francesco poche settimane fa lo aveva descritto così: «È l’attaccante ideale per il mio gioco». Se poi ascolta i consigli di Dzeko e fa gol alla Totti, tanto meglio.