Eden contro Edin è uno strano duello che ricomincia da 2-2. All’andata, senza le loro doppiette, Chelsea e Roma avrebbero vissuto una serata più ordinaria. Per fortuna dello spettacolo non è andata così. Due settimane dopo, niente è cambiato: dipenderà soprattutto da loro, Hazard e Dzeko, risolvere i problemi delle rispettive squadre.
CRESCITA – Dalla partita contro la Roma a Stamford Bridge è anzi partita la vera stagione realizzativa di Hazard, che fin lì non aveva segnato e da lì in poi ha cambiato marcia. Ad esempio sabato, nel Chelsea grigio di questi tempi, ha deciso la partita in casa del Bournemouth, confermando di essere l’uomo più in palla tra i giocolieri di Antonio Conte. Gli mancavano solo i gol però. Perché leggendo le statistiche Uefa si scopre che Hazard sia stato il più assiduo costruttore di occasioni da rete dell’intero tabellone di Champions League: sono addirittura 13 nelle 3 partite contro Qarabag, Atletico Madrid e Roma.
ASTINENZA – Dzeko invece, guarda tu che strano, proprio dopo le mirabile di Chelsea-Roma si è fermato: nelle successive tre partite di campionato, quelle vinte tutte 1-0 da Di Francesco, non ha mai segnato. Più in generale, nelle ultime sette partite tra Roma e Bosnia ha segnato soltanto a Londra. In Champions cercherà di riprendere il passo abituale: dovesse fare gol anche stasera, eguaglierebbe il record personale stabilito con il Wolfsburg nel 2009/10: tre partite di fila in gol nel torneo.
RIVALI – I loro cammini si incrociano spesso. E’ successo anche con le nazionali, il Belgio e la Bosnia, con una doppia e facile vittoria di Hazard. Alla fine lui andrà al Mondiale, Dzeko no. Ma tutti e due sono stati inseriti nella lista delle nomination per il Pallone d’Oro, che ne premia lo spettacolare 2017. Non lo vinceranno, chiaro, ma almeno sono stati invitati al tavolo virtuale dei migliori del mondo.
SCAMBIO – Trequartista l’uno, centravanti l’altro, all’andata si sono scambiati i ruoli: Dzeko ha fatto un gol alla Hazard con quel sinistro al volo in faccia a Christensen che è stato celebrato ovunque. Hazard, che supera di poco i 170 centimetri di altezza, ha firmato il 3-3 con un colpo di testa liberandosi in mezzo a Fazio e Juan Jesus. I fuoriclasse sanno anche reinventarsi senza perdere il meglio di se stessi.