«La Champions è la competizione più pregiata che c’è. Ma noi l’abbiamo persa. L’Europa League sta sotto,ma resta importante. Diventa bellissima se andiamo avanti. Il paragone ora stride. Se, però, arriviamo alle fase finale, allora cambia. Noi ci dobbiamo tenere proprio per quello che ci è successo ad agosto. Ancora di più». Spalletti si espone in pubblico: la Roma farà sul serio in questo torneo. Già da stasera a Plzen.
FORMAZIONE DI SCORTA – Eppure Lucio ha scelto di fare il turn over e anche corposo. Lo fa per dar forza al gruppo: «Noi quest’anno abbiamo più di undici titolari. Siamo allestiti per cambiare nelle competizioni qualche elemento senza usurare sempre gli stessi. E lo faremo pure qui.Ma fondamentale è continuare comunque a giocare un buon calcio e vincere le partite». Non garantisce, però, la presenza di Totti dall’inizio: «Non posso promettere niente. Anche da noi Francesco è il più conosciuto. Ho diversi calciatori forti, non posso farli giocare tutti.Lui è un genio del calcio: riesce a fare quello che il talento non fa. Dipenderà dalla partita. E’ sempre un piacere vederlo in campo. C’è poi sempre l’età, bisogna essere bravi a saperlo usare».
FRAGILITÀ DIFENSIVA – La Roma, in 31 delle ultime 32 gare europee, ha sempre preso gol. Spalletti sa che lì dietro qualcosa non va. «In difesa dobbiamo migliorare: per i dati che ci portiamo dietro e anche per il comportamento evidente. Ma siamo stati costretti a cambiare spesso la linea, qualcuno arrivato all’ultimo momento. È vero che potevamo e dovevamo fare meglio. È uno dei reparti su cui stiamo lavorando meglio. Sappiamo quanto conta avere difesa compatta e solida. Contro il Viktoria vedremo altri giocatori nuovi, come Fazio, calciatore serio al quale ho dato poco spazio. Non sarà affiatatissimo, perché ha giocato poco con i compagni. A sinistra sposto Juan Jesus, Verlmaelen entra in corsa. Nella ripresa contro la Sampdoria, con il rombo ho rivisto il nostro calcio. Ma servirà sacrificio, tenendo le distanze». È tornato sui fischi all’intervallo della gara di domenica: «La Roma è qualcosa di particolare. È tutto più intenso, è tutto doppio. Il cuore è più grosso, il sentimento pure. Bisogna raddoppiare la qualità. Ma dipende solo da noi. Non dobbiamo chiedere niente al nostro pubblico. Dobbiamo tirarlo dentro noi, come è accaduto contro la Sampdoria. Se Francesco, quando entra, ci riesce, anche gli altri devono farlo accendere. Se si fanno passi decisi come il secondo tempo, la tifoseria partecipa».
REUCCIO DI COPPA – «Io l’ho vinta tre volte e voglio riuscirci pure con la Roma». Fazio ricorda i trofei del 2007, del 2014 e del maggio corso con il Siviglia. Due anni fa, da capitano, lo alzò nella notte di Torino dopo la finale contro il Benfica. «È importante conquistarla, ci permetterebbe di partecipare alla nuova Champions. Dobbiamo arrivare fino in fondo, ma bisogna prendere subito i tre punti qui a Plzen. Io mi sono già ambientato e già ho iniziato a parlare italiano. Fisicamente sto bene. La Roma mi piace: è competitiva, miglioreremo di partita in partita». «Totti è un’icona», parola di centravanti, lo slovacco Duris che ha partecipato a Euro 2016 in Francia. Pivarik, il tecnico del Viktoria, si aspetta il capitano in campo. «La Roma è forte in attacco con Perotti, Dzeko e Totti». Chiusi due settori dello stadio: puniti gli ultrà del Viktoria (razzismo).