Nessun approfondimento tecnico sul progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle. Almeno non ieri durante il primo appuntamento tra il patron della società giallorossa, James Pallotta, e la sindaca Virginia Raggi. Se ne riparlerà ai prossimi incontri. Il tycoon di Boston, dopo aver visto due giorni fa il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, in Regione, chiude con la visita in Campidoglio questa prima settimana dedicata alla istituzioni. Che lui punti inaugurare il nuovo impianto sportivo nella primavera del 2019, non è un mistero: Pallotta alla fine del vertice con Zingaretti l’ha spiegato chiaramente e ieri l’ha ripetuto. «È stato un ottimo incontro, abbiamo discusso di alcune cose, parlato del progetto — ha detto — è andata bene: loro sanno che è importante e lo sappiamo anche noi». Pallotta ha quindi aggiunto di essere «fiducioso» nell’iniziare «a costruire per la fine dell’inverno, non ci sono davvero stati problemi finora, i rapporti con il Comune sono sempre stati ottimi, così come con Governo e Regione».
A confermare il clima disteso del faccia a faccia durato circa mezz’ora in Campidoglio anche Virginia Raggi, affiancata dal vicesindaco Daniele Frongia e dagli assessori alla Mobilità e all’Urbanistica Linda Meleo e Paolo Berdini. «Direi che l’incontro è andato bene — ha rimarcato la sindaca — Se abbiamo discusso anche del tema della riduzione delle cubature? Non abbiamo parlato di dettagli tecnici, questi saranno rinviati a prossimi incontri». L’ok, quindi, resta un’incognita. Intanto gli uomini del presidente Pallotta, a partire dal responsabile del dossier David Ginsberg, martedì 20 presenteranno il progetto Tor di Valle agli enti convocati dalla Regione per la conferenza dei servizi. E tra questi c’è anche il Comune. Il progetto, poi, dovrà essere valutato in 180 giorni mentre il 3 novembre ci sarà la prima riunione. E sempre ieri al dipartimento al dipartimento di Sport e Mobilità a Ostiense ieri si è materializzato Claudio Lotito. Il presidente della Lazio era stato convocato per una riunione con Atac, Coni e la stessa Roma (assente, però) per risolvere i problemi di accessibilità all’Olimpico nei giorni delle partite nati dopo i divieti di parcheggio decisi dalla questura.