Spesso a Roma girava voce che lei non si comportasse da vero professionista.
“Non è vero. Mi sono sempre allenato, parlavano perché ero stravagante, ma a fine partita per me finiva tutto, certo… non ero un Cristiano Ronaldo che faceva palestra a casa dopo l’allenamento”.
Tornando indietro assumerebbe comportamenti diversi da quelli che ha avuto o rifarebbe tutto? “Forse avrei dovuto gestire meglio certi momenti. Ma lì c’è gente malata di calcio che ti insulta se non baci la maglia, quasi dimenticandosi dei 28 gol in 2 anni. Sarei rimasto un altro anno solo per farmi rimpiangere”.
Ha più fatto pace con Lamela? “Certo… Uno scontro subito risolto, ma i media fecero casino. Ragazzo d’oro, lo abbraccerei”.
Si possono trovare veri amici nel mondo del calcio? “Certo, De Rossi è un fratello”
Invece Totti? “Ha fatto la storia. Persona fantastica, fa morire dal ridere”