Qualcuno pensa che sia proprio la partita giusta. Per dimenticare, per quanto sia possibile dimenticare. Sicuramente per mettere da parte la delusione, ripartendo di slancio. Del resto, di slancio Stephan El Shaarawy si è ripreso la Roma, dopo una partenza lenta, di quelle dove fatichi a carburare. Poi il motore è salito di giri ed ha iniziato a regalare prestazioni di livello. Bologna e Chelsea su tutte, ma anche la parte finale di Italia-Svezia, a Milano, dove è stato uno dei migliori nell’assalto finale degli azzurri. «Sono deluso per ciò che è successo, nessuno di noi si aspettava che potesse finire così – dice El Shaarawy –. La non qualificazione non cancella però quanto di buono hanno fatto nella storia azzurra gente come Barzagli, De Rossi e Buffon. È stata una grande amarezza, ma non possiamo far altro che ripartire e guardare avanti».
GIOIE E DOLORI – E guardando avanti, all’orizzonte, c’è il derby, una partita in cui El Shaarawy ha già vissuto gioie (le due reti messe a segno in 4 sfide) e dolori (le sconfitte della scorsa stagione, una in campionato per 3-1 e una – decisiva – in Coppa Italia, il 2-0 della semifinale d’andata). «Il derby è una partita speciale, sentita, carica di intensità – dice l’esterno giallorosso – Dobbiamo fare risultato per dare continuità alle altre vittorie. Segnare in un derby è sempre motivo di grande soddisfazione. Quello che ricordo con più affetto è il primo, perché alla fine abbiamo vinto. Spero di ripetermi, andrebbe bene in qualsiasi modo. Anche se alla fine conta solo vincere».
LO SLANCIO – Anche perché vincere il derby vorrebbe davvero mettere le ali al futuro della Roma, visto che subito dopo i biancocelesti il calendario riserva alla squadra di Di Francesco una serie di impegni sulla carta abbordabili (Genoa e Chievo fuori casa, Spal e Cagliari in casa). «Questa squadra ha delle potenzialità enormi, può arrivare molto lontano – dice ancora il Faraone – Ma dobbiamo ragionare gara dopo gara, ad iniziare dal derby. Dovremo giocare facendo quello che sappiamo fare. Loro sono in buon momento, ma anche noi. Ci giochiamo una bella fetta di campionato, una vittoria ci darebbe tanta fiducia per le gare che arriveranno subito dopo». Ed El Shaarawy proverà a fare la sua parte, anche a destra se dovesse servire. «Ne abbiamo parlato spesso e non ho problemi a mettermi a disposizione del mister. A noi esterni ci chiede di venire a centrocampo a prendere palla, attaccare la profondità o tagliare dietro i difensori. La nostra forza attuale, però, adesso è un’altra: attacchiamo sempre l’avversario e questo ci ha dato grande convinzione nei nostri mezzi». Come nei suoi. Oggi El Shaarawy ci crede più di prima e questo lo aiuta ad essere l’esterno «perfetto» per Di Francesco. Lui lo sa e non vuole fermarsi più.