Oggi alle 18.30 l’allenatore Eusebio Di Francesco e il giocatore Diego Perotti, nella sala stampa del “Wanda Metropolitano”, risponderanno alle domande dei giornalisti nella conferenza pre gara di Atletico Madrid-Roma che si disputerà domani alle ore 20.45 a Madrid. Tuttoasroma.it seguirà l’evento sia in diretta testuale sia in diretta video. Ricordiamo che l’audio della stessa lo potete ascoltare dalle 18.30 in diretta su Tutto AS Roma Radio direttamente accedendo dal sito cliccando sulla voce TASR RADIO o scaricando l’applicazione gratuita sia per sistemi IOS sia per quelli Android digitando nei rispettivi boxini di ricerca, Tutto AS Roma e il gioco è fatto. Buon lettura, bun ascolto e buona visione.
DI FRANCESCO
Cosa dice ai giocatori dopo la vittoria al derby? “Le condizioni di Nainggolan? Abbiamo affrontato alla grande il derby e anche questa sfida sarà preparata al meglio, c’è davanti una squadra che in Europa ha sempre fatto bene. C’è buon margine di vantaggio ma si deve affrontare la gara per portare a casa un risultato positivo, quindi sono carichi. Nainggolan è convocato, significa che è disponibile”.
Sarà possibile proporre la formula con Gerson? “Gerson può essere una possibilità, ritengo che ha già fatto bene in quel ruolo e può essere riproposto ma oggi non dico niente sulle formazioni”.
Che partita si aspetta da parte degli avversari? “Ho visto le loro ultime gare e sono stati sempre aggressivi e lo saranno ancor di più domani. Noi dovremo rispondere colpo su colpo tentando anche di stare nella loro metà campo, sapendo che questo è un campo molto difficile, ne siamo consapevoli ma dobbiamo avere la consapevolezza che stiamo crescendo tanto”.
Nelle scelte di formazioni darai attenzioni alla partita di Genova? Sono stato meravigliato dalla cena del gruppo. Cosa c’è di tuo nella compattezza del gruppo? “Per me domani è una gara decisiva, quella di Genova viene dopo, ora è determinante per passare il prima possibile e magari per rimanere primi nel girone. A Genova non ci penso, non fa parte del modo mio di vedere le gare e sceglierò per domani i giocatori idonei ad affrontare questo tipo di partita. Per quanto riguarda il gruppo, dall’inizio lavoriamo su questo e mi fa piacere che si sia notato in certe foto, sono arrabbiato perché non mi hanno invitato, no scherzo. Mi fa piacere che si vedano per le cene, magari bevendo qualche bicchiere di vino. Interviene Perotti: solo acqua!”.
Ha qualche ricordo degli scontri con Simeone, ricorda queste partite? “Al di là del calciatore Simeone, ha riportato quello che era nella panchina. Al Vicente Calderòn facemmo una partita in cui ricordo solo il pubblico, era caldissimo e c’era un ambiente difficile, però furono due grandi gare, sia andata che ritorno”.
Si aspettava a questo punto di aver conquistato un po’ tutti o è in linea sulla sua tabella di marcia? “Non mi accontento, non ho fatto programmi e ho cercato solo di lavorare per mettere a disposizione le mie idee di calcio. Non devo conquistare l’ambiente fuori, è una conseguenza, ma prima i miei calciatori. Di conseguenza col loro atteggiamento conquistano tutti, io poi mi metto a loro disposizione per cercare di migliorare quello a cui credo tantissimo. Sono sereno e bisogna guardare avanti e non indietro, c’è ancora tanto da dimostrare. Roma è una città che ti fa accontentare, e io non voglio questo”.
Si aspettava di arrivare a Madrid in questa situazione di classifica e con la qualificazione in tasca? Obiettivo primo posto? “Innanzitutto non mi aspettavo che l’Atletico avesse 3 punti in classifica, noi abbiamo fatto bene e avremmo meritato la vittoria a Londra senza averla. Ovvio che noi dobbiamo prima cercare di qualificarci e magari di arrivare primi. Per quanto riguarda i 7 gol presi con l’Inter quando ero al Sassuolo: un allenatore deve essere bravo di trattare sia le vittorie che le sconfitte nella stessa maniera. Per me è un record, voglio vedere se ci sono altri allenatori in grado di prendere due volte 7 gol”.
PEROTTI Come spieghi questo tuo ritorno al gol? “Fortunatamente sto vedendo di più la porta, è una cosa che è mancata nella mia carriera, mi sto godendo il momento. So che è importante per la squadra, che è quello che conta. Se segno io o un altro è lo stesso, ma fare gol è molto bello”.Diego si è parlato molto della disposizione degli esterni di attacco. Ti è cambiato qualcosa a te?
“Sicuramente penso che adesso la mia maniera di giocare è più completa, ero sempre abituato a giocare troppo aperto e a ricevere palla largo. Ora provo a prendere palla tra le linee e puntare di più il centrale e non solo il terzino per essere più vicino alla porta. Questo mi aiuta a trovare più facilmente la via del gol”.
Chi è stato il tuo maestro sui rigori? “La verità è che ho cominciato a calciare così sin da Siviglia, non ho guardato qualcuno, è stato un modo che ho iniziato a provare allenandomi molto e piano piano ho perfezionato. Ho cominciato con un portiere che era molto amico e mi ha dato qualche consiglio, ma non mi sono ispirato a nessuno”.
Come si giudica dall’Italia la possibilità dell’Atletico di passare? “Sappiamo di cosa sono capaci, non li diamo per spacciati e sappiamo come il tecnico motivi i suoi giocatori, specialmente quando giocano davanti al loro pubblico. Noi sappiamo di avere delle possibilità, abbiamo a disposizione due risultati su tre ma per esperienza diretta so che è difficile affrontare questa squadra sopratutto quando giocano in casa”.
Che Atletico ti aspetti e come giudichi la gara di andata? “Mi aspetto una squadra che deve vincere per forza, ha giocatori forti che segnano tanti gol e un allenatore che sa come motivarli. Forse è vero che il pareggio dell’andata è stato determinante e ha indirizzato le cose, loro hanno avuto le occasioni migliori come con Saul all’ultimo, se avesse segnato sarebbe stato tutto diverso. Iniziare vincendo o perdendo cambia le cose, anche se nessuno si aspettava che l’Atletico non vincesse contro il il Qarabag, è quello che sta facendo la differenza”.
Cosa ti sorprende di più? Il fatto che l’Atletico non abbia ancora vinto o che Griezmann non segni da 8 partite? “Sono cose che succedono, si passa attraverso momenti difficili, succede anche al Real Madrid e ora alla Juventus. L’Atletico è in alti livelli da svariati anni quindi è una sorpresa ma in realtà è normale, succede a tutte le squadre migliori e anche ai singoli. Griezmann è uno dei migliori al mondo, ha sempre mostrato le sue qualità e gli auguro di sbloccarsi ma da dopo domani”.
Senti di aver vinto la tua sfida personale sposando la Roma? Resterai qua a lungo? “Da quando sono arrivato mi hanno fatto sentire importante, ho giocato la domenica col Genoa e il martedì giocavo con la Roma e quello è stato determinante. Piano piano ho provato a dare il meglio e di fare il più possibile delle mie capacità. Il rinnovo sarebbe un premio, sono contento qua e lo è anche la mia famiglia, mi piacerebbe rimanere tanto tempo, sarebbe il culmine della mia rinascita nel calcio”.