Perdere non gli piace mai e non bastano i complimenti di Diego Simeone per allontanare l’amarezza di Radja Nainggolan. Il centrocampista belga ieri ha giocato da capitano, ha colpito un palo, nell’occasione migliore della Roma, avrebbe potuto ripetersi a distanza di pochi giorni dal gol nel derby. Di Francesco ha mosso qualche critica alla squadra: «Se il tecnico ha detto che non dobbiamo pensare di essere diventati tutti bravi avrà avuto i suoi motivi. Io penso che abbiamo fatto un buon primo tempo. Potevamo sfruttare meglio l’ultimo passaggio, invece poi dopo il loro gol ci siamo un po’ sfasciati come squadra. Però all’inizio del girone nessuno avrebbe detto che ci saremmo giocati la qualificazione contro il Qarabag all’ultima giornata. Dobbiamo essere fiduciosi. All’andata ci siamo difesi molto, avevamo più paura di sbagliare, qui abbiamo cercato di giocare per tutto il primo tempo. Ora abbiamo la possibilità di passare il turno e abbiamo giocato con più personalità, poi ci può stare di andare in difficoltà in questo stadio, contro una grande squadra. Abbiamo perso ma ci può dare una mano nel cammino che stiamo percorrendo. In campionato stiamo andando bene e può essere un segnale per andare di nuovo forte sui binari giusti».
E DOMENICA CONTRO IL GENOA – In Belgio hanno polemizzato sul suo infortunio per il quale ha dovuto lasciare la Nazionale, mentre pochi giorni dopo ha giocato il derby da protagonista: «Ho avuto un problemino abbastanza grave che ho risolto in fretta. Ora ne risento un po’, ma fino a che me la sento resto a disposizione, anche perché voglio sempre dare una mano ai miei compagni. Ora penso a riposarmi perché domenica prossima ci sarà un’altra battaglia a Genova».
GRAZIE DIEGO – Simeone ha detto che sarebbe un giocatore straordinario per L’Atletico Madrid. Nainggolan la sua decisione l’ha presa da tempo: «Sono sempre belle parole ma io sono alla Roma, sono felice di rappresentare questa squadra. Ho fatto una scelta chiara due anni fa e anche l’anno scorso e non vedo perché dovrei cambiare squadra».
APPARTENENZA – Un senso di appartenenza che è testimoniato anche dalla fascia di capitano che ha indossato ieri. E’ il terzo capitano, dopo De Rossi e Florenzi e non è la prima volta: «E’ stato un onore, prima di me c’era Totti, ora ci sono De Rossi e Florenzi, che sono giocatori importanti. Ma al di là della fascia, io cerco sempre di dare tutto per la squadra».
OTTIMISMO – Non è bastata la sua prestazione a Madrid. Ma Nainggolan guarda avanti, è convinto che la Roma possa prendersi soddisfazioni importanti. A cominciare dalla qualificazioni agli ottavi di Champions: «Ci giocheremo tutto contro il Qarabag. Dobbiamo essere fiduciosi».