Domenica amara per Roma e Lazio, fermate entrambe sull’1-1 maturato via Var. Per la Roma c’è poco da recriminare. A Marassi la moviola ha fatto il suo lavoro che è di portare all’attenzione dell’arbitro una grave irregolarità non vista: De Rossi, che, in area, colpisce Lapadula con uno schiaffo. Inevitabile il richiamo di Mazzoleni a Giacomelli che, vedendo le immagini, non può non punire i giallorossi con rigore e rosso. All’Olimpico (e in Udinese-Napoli) il Video Assistant Referee è stato invece utilizzato con molta incorenza. Alla Fiorentina è stato concesso un rigore per fallo su Caicedo su Pezzella, azione che Massa aveva visto e giudicato facendo proseguire l’azione, sfociata in una prodezza di Strakosha su rovesciata dello stesso Pezzella.
Poi il richiamo di Fabbri, la visione del Var e il cambio opinione di Massa. A Udine, invece, Di Bello concede un rigore molto dubbio al Napoli senza che il Var Minelli gli chieda di rivederlo (o Di Bello, sicurissimo del fatto suo, rifiuta. Chissà). Nicchi, capo degli arbitri, ha sempre rivendicato la discrezionalità arbitrale anche con l’avvento del Var. Ma forse così è troppo.