E adesso sono affari del Governo. In senso buono. Potrebbero anche essere ottimi affari. Comunque un paio di ministri, a partire da quello dello sport Luca Lotti, ha promesso di intervenire in maniera risolutiva nella questione del nuovo stadio della Roma. Dunque provvedano. Lo faranno, su questo i dubbi sono oggettivamente pochi. A ogni buon conto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, intervenendo a Radio Radio ha tenuto ad avvertire: «Contano solo gli atti formali. Credo che questa formalizzazione avverrà nel giro di 48 ore». Perché finora c’è stata solo la famosa telefonata di Lotti al collega dei trasporti Graziano Delrio, con la promessa a due cuori che la costruzione del Ponte di Traiano, secondo le verifiche sin qui prese in considerazione indispensabile allo stadio e a esso strettamente legato, verrà finanziata con fondi pubblici.
SORPRESE – Il nodo è sempre quello, inutile fingere altrimenti, anche se non sembra davvero un nodo al quale il sì allo stadio possa restare impigliato. Ciò che accadrà, con ogni evidenza, è che nei prossimi giorni (Zingaretti parla di tre) i quattro pareri favorevoli raccolti dalla Regione Lazio si tradurranno presso la conferenza dei servizi nel nulla osta alla realizzazione dello stadio. E a quel punto ben poco di sorprendente potrà accadere, la questione del vincolo sulla tribuna del vecchio ippodromo di Tor di Valle verrà risolta attraverso le prescrizioni allegate al via libera o con accordi a latere, i proponenti potranno partire con l’accensione dei finanziamenti e con l’apertura dei cantieri (loro li prevedono funzionanti nella prossima primavera, in modo che l’impianto sia inaugurato in tempo per il 2020-21). La faccenda del ponte verrà eventualmente inserita in una successiva riunione tecnica, nel mesetto che servirà a stendere la convenzione urbanistica, cioè la formalizzazione degli accordi tra la Roma e gli enti amministrativi con i bandi europei per le opere pubbliche. Quel che serve è l’ok della conferenza dei servizi: oggi viene fissata la data della prossima e quasi certamente ultima seduta. Probabile sia giovedì, ma anche domani sarebbe una data accettabile dato che le convocazioni avvengono per posta certificata e hanno effetto immediato.
PROGETTI – Un monte di obblighi a carico della Roma e dei costruttori verrà messo a verbale. Per la gran parte si tratta di cose di poca rilevanza, una prescrizione riguardante la mobilità sembra richieda invece ulteriore e corposa documentazione che i proponenti si sono impegnati a presentare velocemente. Zingaretti tiene a puntualizzare: «Il primo progetto (quello varato dalla giunta Marino, ndr) era certamente superiore, ma ora dobbiamo ragionare su questo. E questo andava portato avanti o sarebbe stata una catastrofe». Per quanto deprimente, di fatto è un sì.