Basta uno schiaffo per innescare una rissa. Per fortuna solo mediatica visto che ad azzuffarsi su social e radio ieri sono stati i tifosi giallorossi. La contesa? Vecchia, ma purtroppo attuale: la condotta sportiva di De Rossi e quella manata in faccia a Lapadula che ha complicato i piani scudetto della Roma. Lo sa anche Di Francesco, uno dei più amareggiati per il raptus di Daniele. Il tecnico ieri ha parlato di nuovo col centrocampista accettando le scuse (presentate pure ai compagni) ma ribadendo di non voler più vedere un gesto del genere. Un discorso simile però a De Rossi era stato già fatto in passato: da Lippi a Spalletti passando per Ranieri e Luis Enrique. Forse anche per questo la gogna mediatica nelle ultime ore è stata più feroce del solito. Il web si è scatenato tra chi ha dato a De Rossi del «criminale» (paragonandolo in un fotomontaggio addirittura a Roberto Spada) a chi gli rimprovera «l’ennesima bambinata» che fa perdere punti alla Roma. Tante le vignette più o meno ironiche circolate ieri in rete. In difesa di Daniele la parte più calda del tifo, quelli del «amiamo De Rossi a prescindere». Due fazioni di odio e amore shakerato nella città degli eccessi. In mezzo tanti tifosi che lo criticano per il gesto senza però cadere nell’insulto. A proteggere De Rossi dalle critiche eccessive pure Francesco Totti. «Tutti hanno il diritto di sbagliare. Daniele ieri ha sbagliato ed è il primo a saperlo. Ma nessuno può mettere in discussione quello che ha fatto e quello che farà per la Roma: è il nostro capitano. Ora al lavoro, tutti insieme, per ripartire subito», il tweet del vecchio capitano con tanto di foto che li ritrae abbracciati il 28 maggio scorso. Difficile trovare parole migliori.
Quella di Totti è stata l’unica voce della dirigenza a commentare l’accaduto. Fra i giocatori invece ne ha parlato Nainggolan a margine del Gala del calcio a Milano: «De Rossi per noi un esempio. Era dispiaciuto, sono cose che fanno parte del mestiere. Gli siamo vicini perché una persona molto importante per noi. Non ci sono stati problemi». A Trigoria hanno deciso di non usare il pugno duro. Come da regolamento interno, De Rossi sarà multato con la sanzione standard in base alle giornate di squalifica. I soldi andranno nella cassa comune da devolvere poi in beneficenza. Di Francesco non dovrebbe fare come Spalletti che, lo scorso anno, gli tolse la fascia per lo stesso numero di giornate (3) in cui era stato squalificato in Champions dopo l’espulsione con il Porto. Questa volta Daniele dovrebbe cavarsela con 2 giornate di stop (Spal e Chievo) visto il precedente di Bonucci (gomitata a Rosi). A meno che il Giudice Sportivo non decida di valutare la «condotta gravemente antisportiva» come «condotta violenta». In questo caso le giornate sarebbero tre. L’ennesima rivolta della piazza però potrebbe anche spingere De Rossi a rivedere i programmi futuri: ha un contratto fino al 2019, ma gli Usa lo tentano.