Di solito convocano tutti il venerdì, tanto per cominciare bene il weekend. Ma ancora ieri il giorno per il quale gli interessati alla conferenza dei servizi sul nuovo stadio della Roma si erano tenuti liberi era giovedì, cioè domani. D’altra parte la convocazione ufficiale tarda, quindi uno slittamento di altre ventiquattro ore non è impossibile. Ma che sia domani oppure il giorno successivo non sembra che il ritardo nella decisione finale sia dovuto a qualche trama nell’ombra. Semplici faccende di coordinamento tra uffici e di sistemazione delle questioni in sospeso, così da arrivare dopo cinque anni di sudori freddi a questo via libera per l’operazione Tor di Valle. In molti si stanno dando da fare per complicare la questione del Ponte di Traiano, collegamento fantasma che pare indispensabile al corretto funzionamento dello stadio. Per esempio ieri il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Campidoglio, Paolo Ferrara, ha tentato di rispondere all’offensiva dialettica del Pd – che oggettivamente sta tentando di reimpossessarsi di un’iniziativa alla quale aveva voltato le spalle – parlando a Centro Suono Sport: «In questo progetto non c’è il ponte di Traiano. Il ponte finanziato è quello dei Congressi. La proposta del Governo che dice “Metteremo un ponte” lascia il tempo che trova». E: «Ma vi pare che il ministro Lotti telefona in conferenza dei servizi e dice: “Pronto, sono io, paghiamo noi il ponte”?».
SUSPENSE – E’ sulla questione mobilità. Effettivamente, che il progetto Tor di Valle ha rischiato di schiantarsi e tanti hanno barcollato. L’ok allo stadio, a meno di clamorosi colpi di scena, è in arrivo. La Roma se lo aspetta, appunto, già per domani. La stessa Roberta Lombardi, ascoltatissima esponente M5S un tempo contraria, si è esposta: «La città investe sul futuro con lo stadio della Roma e la Formula E». Vero che nel nel documento finale della conferenza non ci sarà nessun Ponte di Traiano. Di qui a 90 giorni verrà stilata la convenzione urbanistica, dove vanno elencati anche gli adempimenti a carico delle istituzioni. Sarà in quella sede che verrà messo a punto il piano sul ponte. E il cosiddetto Traiano verrà finanziato dal governo, come promesso dal ministro dello sport Lotti in una telefonata a quello dei trasporti Delrio (ovvio che tale telefonata non si è svolta nell’ambito vero e proprio della conferenza dei servizi). Sono gli ultimi spiccioli di suspense in una vicenda che è stata gialla mistero, verde natura, nero sfortuna ma sembra avviata verso un logico lieto fine.