A chi lo dareste l’Oscar? A un regista italiano con la grinta ringhiosa di Stefano Sollima? Oppure ad un francese con la grazie fragile di Patrice Leconte? O forse, a sorpresa, ad un olandese con la duttilità tagliente di Paul Verhoeven? L’impressione è che, calcisticamente parlando, Eusebio Di Francesco non possa scegliere con la ricchezza che gli consentirebbe la cinematografia, e così la Roma – nella guida della manovra – va avanti accumulando un po’ di alti e bassi.
TORNA DE ROSSI – Non nascondiamolo. Il titolare del ruolo in giallorosso sembra essere in prima battuta Daniele De Rossi. Possibile che non sia l’interprete ideale per l’allenatore abruzzese, ma il rendimento offerto finora ha consentito alla Roma di viaggiare spedita nelle posizioni nobili della classifica di campionato e di Champions League. Per questo il doppio turno di squalifica rimediato contro il Genoa (schiaffo a Lapadula) non ci voleva, ma conseguenze contro la Spal non ci sono state ed anche il prossimo turno di stop – da consumare col Chievo in trasferta – potrebbe essere indolore. Le ferite, per De Rossi, semmai sono sul piano psicologico, visto che tanti tifosi giallorossi hanno espresso opinioni severe nei suoi confronti per quel gesto che è costato due punti a Marassi, ma probabilmente l’appoggio compatto mostratogli dalla Curva Sud durante la partita di venerdì lo ha ricompensato dal punto di vista affettivo. Forse. Una cosa è certa: l’occasione di rivederlo in campo con Qarabag a questo punto è ghiotta, tanto più che c’è da evitare innanzitutto la sconfitta. Quanto basta per rilanciare martedì il capitano da titolare.
TIMIDO – Tra l’altro, contro la Spal il suo sostituto naturale, Maxime Gonalons, non ha convinto. Anzi, ha anche rischiato una doppia ammonizione (i ferraresi si sono lamentati) che avrebbe complicato la vita ai giallorossi. Morale: il francese ancora non riesce a prendere in mano la squadra con continuità, alternando buone prove (contro il Chelsea e la Fiorentina in trasferta) ad altre assai opache (contro il Qarabag su tutte). Insomma, non sorprende che il d.s. Monchi segua il viola Badelj, che a giugno sarà svincolato.
LA SORPRESA – Occhio però che, pur con tutte le cautele del caso – gli avversari erano in inferiorità numerica – lo spostamento in regia di Strootman contro la Spal nella ripresa ha convinto in tanti. Naturalmente, al momento Di Francesco non pensa a spostare di ruolo l’olandese ma, tra squalifiche e infortuni, l’allenatore abruzzese sa di poter contare su un jolly di qualità. «Voglio sentirmi importante per il gruppo», ha detto Strootman. La Roma ringrazia.