Con quella faccia lì, soprattutto con quei capelli, avrebbe potuto essere il sesto fratello dei Jackson Five, la band del giovane Michael. Carlos Sanchez, mediano-diga della Fiorentina, è pronto a sfidare la Roma: «Affronterò per la prima volta Totti, un fenomeno di fama mondiale. A fine partita gli chiederà la maglia. Gli dirò di non smettere perché il calcio è solo allegria».
Come mai lei è arrivato solo a 30 anni in Italia? «Perché l’opportunità è giunta solo ora, per questo ringrazio Firenze e la Fiorentina».
Questo campionato se lo aspettava così? «Sapevo che era difficile. La tattica è al potere. Sousa è preparatissimo, cura anche i dettagli. Ore di video ed esercitazioni, nella Liga e in Premier non è così. Ma a me piace».
Ha 69 presenze in nazionale ed è il capitano. Ci fotografa i colombiani d’Italia? «Cuadrado e Armero sono rimasti due ragazzini, simpaticissimi. Bacca e Zapata (Udinese), due bomber veri. Zapata del Milan difensore affidabile. Alla Samp ci sono Muriel, fortissimo e Carbonero, ottimo elemento. Murillo è un muro difensivo. Anche Tello a Empoli si sta facendo apprezzare».
E Sanchez chi è? «Il loro capitano, cerco di aiutarli dove posso. Sono un leader, ma nella Colombia ce ne sono anche altri. Recupero palloni (in serie A adesso è al secondo posto, ndr), ma conosco anche i tempi della regia. Faccio pochi gol, ma pesanti ».
Al Franchi sfida tosta: la Roma è più forte di voi? «Le partite vanno giocate, poi vediamo. Di sicuro è una squadra molto importante con valori di spessore. Io voglio vincere: giochiamo in casa, dobbiamo regalare un trionfo ai nostri tifosi e migliorare la classifica».
Poi c’è Totti… «Un fenomeno che ha dato tanto al calcio mondiale. Lo affronterò per la prima volta, sarà un’ emozione. A fine partita gli chiederò la maglia. Potessi io arrivare a 40 anni in campo come lui».
Ci sono altri giallorossi che ammira? «Certo: penso a De Rossi, Nainggolan, Strootman, Dzeko, Perotti, Salah. I giocatori forti non mancano»
Spalletti lo conosce? «Solo di fama e il suo modo di giocare mi piace. La Roma verrà a Firenze per imporre la propria manovra».
E’ una Fiorentina da zona Europa League o Champions? «Non mi piace parlare del futuro, ma solo del presente. Quindi pensiamo a battere la Roma».
Juve nettamente favorita per lo scudetto? «Sì per quel poco che ho visto fino ad ora. Dietro c’è un bel gruppo in cui stiamo anche noi».
Chiudiamo con l’Italia: come va l’ambientamento? «Benissimo: cultura, arte, cucina, questo è un posto meraviglioso. Ma anche la Colombia è bella e mi dispiace che voi abbiate un’idea sbagliata di casa mia. Io dico venite a visitarci e vi stupirete».