Genova oramai è da parte, messa via, nel dimenticatoio. Per quanto possa finire nel dimenticatoio un episodio come lo schiaffo rifilato a Lapadula e i due punti lasciati in dote a Marassi. Episodio che, nel suo intimo, a Daniele De Rossi ha fatto male come fanno male tutte quelle cose che un uomo si trova a compiere nella vita per poi rendersi subito conto che non erano proprio quelle giuste. «Ho chiesto scusa, di più non posso fare – dice lui alla vigilia della sfida di Champions con il Qarabag – Potessi tornare indietro non lo rifarei. Ora devo concentrarmi sulle prossime partite, quella di Champions è molto importante. Pensare ancora a quello che è successo a Genova di certo non aiuta né me né i miei compagni».
ERRORI E SOLIDARIETA’ – Ed allora via, mettiamo da parte. Anche se poi l’affetto della gente («Lo striscione esposto dalla curva Sud contro la Spal mi ha fatto molto piacere, ogni volta che ho avuto momenti di difficoltà si è sempre schierata con me») e la solidarietà dello spogliatoio, dal cuore della squadra gli hanno fatto tornare in parte il sorriso. «Sto pagando i miei errori, ma ho la sensazione che i miei compagni mi ritengano una persona seria su cui fare affidamento, una persona che non volterebbe mai loro le spalle». È così. Ed ecco anche perché in una sfida importante come quella di stasera De Rossi sarà di nuovo lì, in cabina di comando per traghettare la Roma agli ottavi di finale. «È una partita molto importante, da preparare esattamente come un derby, un Roma-Juve o un Roma-Milan – continua il centrocampista giallorosso – Ma è soprattutto una partita che dobbiamo vincere, dobbiamo aggredirli subito. Del resto quest’anno siamo questi e credo sia uno dei nostri punti di forza».
SERATA TOP – Anche perché di partite di Champions De Rossi ne ha già fatte ben 52, quasi un campionato e mezzo di Serie A. «È una competizione che mi piace, mi ha regalato delle soddisfazioni ma anche dei dolori, oltre a un paio di brutte figure. Ci sono squadre più attrezzate di noi, nessun volo. Ma non ricordo di aver mai passato un girone così tosto. Qualificarci agli ottavi sarebbe una grande soddisfazioni. Ma prima passiamo, poi potremo ricordarla come una delle serate più belle della mia carriera in Champions». Non proprio come quel Roma-Porto del playoff della scorsa stagione, quando De Rossi lasciò il campo anticipatamente (espulsione per fallo su Maxi Pereira) e la Roma di Spalletti affondò mestamente. Già, Spalletti. Un tecnico con cui De Rossi ha sempre avuto un ottimo rapporto e che ha difeso fino alla fine. Fino a dire che sarebbe stato difficile sostituirlo. «Ho detto che sarebbe stato difficile, Non impossibile. E avevo ragione, in quei giorni Spalletti passava come uno che a Roma aveva fatto dei danni. Qualche casino in realtà l’ha creato, basti pensare alla vicenda con Totti, ma ci tenevo a sottolineare la sua bravura. Detto questo, mesi con Di Francesco sono forse i primi cinque mesi migliori che abbiamo mai fatto». Per completare l’opera, almeno per ora, manca solo la vittoria di stasera. E, con sé, la qualificazione agli ottavi ai danni dell’Atletico Madrid. Non proprio male.