«Di Francesco mi ha voluto in conferenza stampa ed è stato un attestato di fiducia, spero di ripagarlo. La fascia di capitano? Dipende dai singoli allenatori». Spalletti gliela aveva tolta dopo l’espulsione contro il Porto, Di Francesco non l’ha fatto dopo il cartellino rosso in Genoa-Roma. Daniele De Rossi c’era 16 anni fa — il debutto in Champions (Roma-Anderlecht 1-1, 30 ottobre 2001) arrivò prima di quello in serie A (25 gennaio 2003, Como-Roma 2-0) — e ci mette la faccia anche adesso, 51 volte dopo. La sua presenza alla vigilia di Roma-Qarabag è importante proprio per questo: tutti sanno che ha sbagliato con lo schiaffo a Lapadula, ma, dentro il club, tutti si fidano totalmente di lui. Perotti, in un’intervista a Il Romanista , ha detto che De Rossi non è un semplice giocatore, ma il capitano della città. «Ho la sensazione che i miei compagni mi ritengano una persona perbene, seria, su cui si può fare affidamento. Per quello che è successo a Genova ho già chiesto scusa: se si potesse tornare indietro lo farei, ma questo non mi è concesso. L’unica cosa che posso fare, adesso, è concentrarmi sulle prossime partite e quella che arriva è davvero molto importante».
Roma-Qarabag vale la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League e un «tesoretto» da 15 milioni, utilissimo per le casse in rosso del club. Gli azeri sono ultimi, non possono sperare nemmeno nella «retrocessione» in Europa League e hanno tre difensori titolari su quattro indisponibili. Però hanno fermato l’Atletico Madrid con due pareggi in due partite e, perciò, non sono da sottovalutare. De Rossi vede nella (possibile) qualificazione uno dei punti più alti della storia europea della Roma: «La Champions mi ha regalato serate di gioia, cocenti delusioni e un paio di brutte figure. Ma sempre in linea con la nostra realtà, la nostra dimensione. Passare questo turno è una tappa fondamentale. Ci è già capitato di passare il turno e persino di battere il Real e il Lione agli ottavi di finale, ma superare un girone con Chelsea e Atletico Madrid è un’altra cosa. Se lo faremo potrò ricordare questa serata come una delle mie migliori in Champions». Andare avanti in Europa potrebbe mitigare, ma solo in parte, la delusione del Mondiale sfuggito: «Non ho guardato il sorteggio e non credo che guarderò le partite quest’estate. È una delusione che accantono perché c’è la Roma, ma quando si riprenderà a parlare delle Nazionali mi farà male come quella sera lì». Di Francesco recupera Kolarov, Perotti e Nainggolan. Schick dovrebbe partire dalla panchina, ma è pronto per giocare. Il freddo e la diretta in chiaro su Canale 5 hanno tenuto lontano il grande pubblico: attesi 35 mila spettatori.