Alla fine la festa c’è, l’orgoglio pure, ma la Roma già guarda avanti. Perché passare il girone da primi non lo aveva previsto nessuno, ma adesso la Champions saluta fino a febbraio e da oggi sarà solo campionato. E coppa Italia, che la Roma non vede l’ora di giocare, perché a scorgere i volti con cui i giocatori lasciano l’Olimpico dopo la vittoria contro il Qarabag la sensazione è chiara: non si vogliono fermare.
PAZIENZA – La Roma si sente una squadra matura, lo dimostrano Nainggolan e Perotti, che parlano di pazienza. «Abbiamo fatto una partita giusta, magari anche sofferta, ma abbiamo aspettato il momento giusto per colpire – dice Radja —. Abbiamo anche un po’ sofferto, ma questo passaggio del turno ce lo siamo meritato». Ride, Nainggolan, ride pure Totti mentre saluta tutti e fa impazzire i giornalisti di Baku con un «ciao belli» che vale in tutte le lingue del mondo, e ride chiunque passi, ben altro spirito rispetto a due anni fa, quando la Roma passò tra i fischi dopo lo 0-0 col Bate Borisov: «Siamo felici – ribadisce il belga –. Adesso speriamo nel sorteggio e concentriamoci sul campionato».
NOTTE DA RICORDARE – Contro il Chievo non ci sarà Defrel («Ancora non corro», ha ammesso il francese), la preparazione riprenderà domani perché oggi Di Francesco ha regalato a tutti un giorno di riposo, ma ci saranno Florenzi («Dietro un abbraccio così grande c’è la forza di un gruppo ancora più grande») e Fazio: «Il primo posto è un premio per la squadra, lo abbiamo raggiunto lavorando forte tutti insieme, adesso concentriamoci sul campionato che è lungo. È un risultato che sembrava impossibile – spiega l’argentino –, ma adesso non dobbiamo accontentarci».
IMMAGINE – Lo dice Fazio, lo conferma De Rossi: «Il risultato finale è importante anche per l’immagine europea della Roma. Merito di Di Francesco, che ha stupito un po’ tutti, e ci ha portato in un’altra dimensione, anche in Europa. Le mie parole su Spalletti? Lo elogiai quando andò via». Battute finali dedicate alla Nazionale, vista la presenza a Mediaset di Carlo Ancelotti: «Sarebbe importante ricominciare da uno degli allenatori più vincenti del mondo, e anche da un volto pulito che sta simpatico a tutti».