Lo Stadio della Roma…
“Sicuramente il passaggio in Conferenza dei servizi è stato importante perché si è chiusa una fase di valutazione tecnica degli uffici coinvolti. Ora se ne apre una seconda, con il Comune che deve fare la variante e approvare il progetto e la convenzione – che è lo strumento principe che hanno le amministrazioni pubbliche per controllare tutto il processo del progetto stesso – per poi tornare alla Regione per le verifiche necessarie. A quel punto la Regione farà la delibera di giunta che sostituisce ogni altra autorizzazione. Una prima fase si è chiusa e una seconda se ne apre: la palla torna in Campidoglio“.
I tempi della nuova fase? “Io non partecipo a questo gioco. Posso solo dire che la Conferenza dei servizi è terminata venti giorni in anticipo. Ora tocca agli altri. Ci sarà un periodo di pubblicazione, perché è stata adottata la variante comprensiva di prescrizioni, osservazioni e raccomandazioni, appena sarà pronto il verbale. Poi dipenderà dal Comune e ogni amministrazione ha la propria tempistica“.
Qual è il risultato più importante, a parte lo stadio? “Noi abbiamo avuto tre amministrazioni comunali che hanno scelto quell’area: prima Alemanno, poi Marino e quindi la Raggi. Noi ci siamo concentrati su tutte le questioni ambientali, paesaggistiche e in particolare sulle opere pubbliche che rendono sostenibile l’intervento e sono elemento importante per i cittadini che poi utilizzeranno quegli impianti e quegli uffici. Ci sono interventi che non sono di competenza della Roma, come il miglioramento della rete ferroviaria. Ci sono dei cantieri in corso e vogliamo fare un bando per i nuovi treni della Roma-Lido e della Roma-Viterbo. Spero che i tempi della gara non siano lunghissimi. Abbiamo a disposizione 100 milioni. Tutti gli altri interventi legati specificatamente allo stadio, devono essere a carico del proponente, quindi il Comune deve tenere conto di questa prescrizione”.