Se quello contro il Chievo doveva essere l’esame di maturità richiesto da Di Francesco e Monchi dopo la sbornia Champions, l’incolore pareggio di Verona rimanda a un altrettanto grigio scrutinio: Roma bocciata. Non tanto in quello che un po’ tutti temevano (allenatore in testa), ossia il rilassamento della squadra dopo l’euforia della qualificazione agli ottavi della massima competizione europea, quanto perché questa squadra gioca, crea, ma non segna. Sarebbe riduttivo dire che la Roma ieri non ci abbia provato, o non abbia mostrato voglia e carattere per portar via l’intera posta: soprattutto conoscendo il risultato dell’anticipo Juve-Inter. Eppure i giallorossi continuano a viaggiare con la miglior difesa del campionato, ma allo stesso tempo faticano a concretizzare tutta la mole di gioco espresso. Anche ieri a un certo punto Di Francesco ha mandato in campo l’intero pacchetto offensivo a disposizione: ma niente, tutto inutile. Il Chievo ha retto l’urto complice anche la giornata di grazia di Sorrentino che continua ad alternate giornate come questa ad altre da dimenticare come quella contro l’Inter.
Ed è proprio la squadra di Spalletti alla fine dei conti a far fin qui festa: resta in vetta con una giornata in meno da giocare. Le grandi del campionato sembrerebbero aver deciso di non farsi del male: o meglio non sono riuscite, loro malgrado, a fare la differenza. Tre incredibili pareggi a reti inviolate lasciano tutto invariato e mettono la Lazio, impegnata stasera in casa contro il Torino dell’ex Mihajolovic, in condizione di poter godere per tutti, rosicchiare altri due punti, raggiungere la Roma a quota 35 e rimettersi in carreggiata Champions avendo come i cugini d’oltretevere una gara da recuperare. E quindi, potenzialmente, il tanto vituperato campionato italiano, potrebbe avere cinque squadre in vetta in altrettanti punti: non male alla faccia di Liga, Bundesliga e Premier già di fatto apparecchiate.