Più della metà delle partite di campionato con la porta inviolata, come quasi nessuno in Italia. Su 15 gare di Serie A Alisson in campionato non ha preso gol 8 volte, come Samir Handanovic dell’Inter, che però ha giocato una gara in più. La splendida stagione del portiere brasiliano si riassume quasi tutta in questo dato, che certifica come le incognite di inizio estate siano state archiviate e certifica pure come il polacco Wojciech Szczesny sia ormai soltanto un lontano ricordo.
TOP IN EUROPA – Szczesny, tra l’altro, Alisson lo incontrerà il 23 dicembre a Torino e lo saluterà con piacere, visto che hanno sempre avuto un ottimo rapporto e sarà pure l’occasione per gli auguri di Natale, ma poi ognuno per la sua strada, senza regali. Quella di Alisson, da agosto, è piena di soddisfazioni: aveva pensato di lasciare la Roma se il club non gli avesse garantito il posto, adesso è il titolare indiscusso e indiscutibile. Sabato contro il Cagliari ovviamente toccherà a lui, Skorupski potrebbe giocare invece mercoledì prossimo in Coppa Italia, ma appare comunque complicato che Di Francesco ora rinunci al portiere brasiliano che è nella top ten dei migliori d’Europa come rendimento negli ultimi sei mesi in compagnia di gente come Oblak, De Gea, ter Stegen e lo stesso Handanovic.
SODDISFAZIONE – La classifica stilata dal Cies, che ha analizzato il rendimento dei portieri europei (a patto che siano scesi in campo per più di 720’ minuti), ha riempito di orgoglio il portiere giallorosso, numero due in Italia dietro il collega dell’Inter dell’ex d.s. Walter Sabatini, l’uomo che due anni fa lo ha scelto come erede di Morgan De Sanctis e dello stesso Szczesny, salvo poi vederlo una stagione intera quasi sempre in panchina perché Spalletti aveva un debole per il numero uno polacco (che raramente, in effetti, ha sbagliato partita). Sabatini lo ha portato in Italia, Di Francesco lo ha lanciato titolare, il preparatore Savorani lo ha aiutato tanto a migliorare, come testimoniano anche gli attestati di stima che arrivano dal Brasile.
VERSO LA RUSSIA – Alisson è il portiere della nazionale e adesso da numero uno sogna di vincere il Mondiale. Lo dice sempre, non ha paura e non vuole nascondersi, lo stesso fa con la Roma perché prima di pensare al Brasile vuole prendersi un titolo in giallorosso. La prudenza che tutti predicano a Trigoria gli appartiene poco («È dal primo giorno che dico che possiamo vincere») e forse è proprio questa sua positività che piace tanto un po’ a tutti. Mai una parola fuori posto, mai un atteggiamento sopra le righe, anzi spesso il portiere brasiliano richiama all’ordine i colleghi – soprattutto i connazionali – più esuberanti. Il suo contratto scade nel 2021, rinnovarlo non è un’urgenza ovviamente, ma a fine stagione un prolungamento potrebbe essere nell’aria. Soprattutto se, tra altri sei mesi, sarà ancora nella classifica dei migliori portieri d’Europa.