Sarà un’altra Roma ma una Roma vera. Non si scherza mica. «Perché vincere aiuta a vincere» ricorda Eusebio Di Francesco, conoscendo anche i propri limiti: in Coppa Italia non ha mai superato gli ottavi di finale da allenatore e lo scorso anno, con il Sassuolo, è stato stoppato a sorpresa in casa dal Cesena. Stavolta l’ostacolo non è facile e in più, dal Torino a Torino, passano solo tre giorni con il fascinoso spauracchio dello Juventus Stadium e di una partita-scudetto all’orizzonte. «Non credo che sarà una sfida decisiva – dice Di Francesco a Raisport – ma per noi sarà fondamentale. Ci dirà molto del livello di forza che abbiamo raggiunto nel nostro percorso. Andremo lì per fare risultato. Ma ripeto, ora pensiamo alla Coppa Italia. Voglio vivermela e andare avanti».
STRAVOLGIMENTI – Cambia tanto, quasi tutto, ma rivendica il diritto al modus operandi ordinario. «Non è la prima volta che modifico anche in modo sostanziale la formazione di partenza – spiega a Roma Tv -. E’ successo anche in Champions League. Non significa snobbare la Coppa Italia. Anzi, voglio essere chiaro: se intendiamo crescere come mentalità, dobbiamo essere competitivi in ogni torneo sfruttando le partite come occasioni per migliorare. Altrimenti non andremo lontano. Il fatto è che, fisiologicamente, è impossibile per un calciatore giocare tre partite in una settimana allo stesso livello. Da qui viene l’idea di cambiare, anche per utilizzare e valutare chi ha giocato di meno».
I GOL – Per eliminare il Torino la Roma dovrà segnare. E di questi tempi non è un dettaglio: «Sicuramente è mancata un po’ di determinazione sotto porta nelle ultime settimane. In questo senso mi aspetto delle risposte già dalla prossima partita. Ma creiamo sempre tanto, quindi è solo una questione di precisione». Con Patrik Schick, almeno in teoria, aumenterà il potenziale offensivo: «Lui è uno di quelli che ci devono aiutare in area di rigore ma bisogna dargli il tempo di inserirsi. Io non sono un tipo frettoloso, conosco le dinamiche di adattamento. E non è solo un problema di affiatamento con Dzeko, perché il reparto degli attaccanti è composto da tre giocatori. E’ tutto il sistema che deve funzionare in armonia». Schick giocherà la terza partita da titolare consecutiva, sperando di festeggiare finalmente il primo gol con la Roma: curiosamente l’ultimo gol segnato a livello di club – escluso quindi l’Europeo Under 21 – lo ha segnato ad aprile proprio al Torino di Mihajlovic. «Dzeko viene da una brutta influenza – conferma Di Francesco – e Defrel è infortunato, perciò è probabile che Patrik giochi da centravanti». E’ sicuro invece il debutto stagionale di Skorupski: «Sì, si è allenato bene e ha l’occasione di dimostrare il suo valore. E’ un ottimo portiere, mi auguro che faccia una grande prestazione e che ci aiuti a superare il turno, perché così potrà avere altre possibilità».
FUTURO – La Juventus peraltro è un target doppio per la sua Roma. Non c’è solo la trasferta di campionato, ormai vicinissima all’orizzonte, ma anche un possibile quarto di Coppa Italia da giocare il 3 gennaio sempre allo Juventus Stadium. Di Francesco qui frena: «Pensiamo a una partita per volta. Il Toro sta attraversando un buon momento e ha messo in difficoltà tutte le grandi squadre, anche se ha perso contro il Napoli. Credo che Mihajlovic metterà la migliore formazione, dovremo stare molto attenti». Assicura che non è una frase fatta. Più una questione di rispetto: «Negli altri Paesi gli ottavi di Coppa te li devi conquistare. Noi invece possiamo partire dagli ottavi. Vogliamo cancellare subito questo vantaggio?».