Il calcio italiano parla sempre più la lingua di Goldman Sachs. La più grande banca d’affari al mondo si sta ritagliando il ruolo di regista del mondo del pallone tricolore. Le ultime indiscrezioni danno Goldman al lavoro per il presidente dell’As Roma, James Pallotta: trovare il finanziamento alla costruzione del nuovo stadio e per la realizzazione delle altre opere adiacenti alla struttura da 52.500 posti a sedere (estendibile a 60mila).
Goldman, il cui desk che segue il business del calcio è localizzato a Londra, agirebbe come book runner e starebbe cercando di coinvolgere altri istituti (circola il nome di Ubi Banca, già al fianco di Goldman sul bond dell’Inter) per ottenere un prestito tra i 300 e i 400 milioni. La struttura finanziaria che potrebbe essere prescelta per il nuovo stadio della As Roma, come è ormai consuetudine per molti club di serie A, potrebbe essere quella dell’emissione di un bond sottoscritto da investitori istituzionali, con determinate garanzie sottostanti. Al momento, però, uno «stadio-bond» non sarebbe ancora stato definito e neppure preferita a finanziamenti più tradizionali, come delle normali linee di credito. I legami tra Pallotta e Goldman sono, del resto, molto forti.
La banca d’affari americana, che ha promosso, sempre nel ruolo di book runner, il già citato bond dei nerazzurri (ma si è rifiutata di rifinanziare il Milan), ha già in pegno il 100% del veicolo Stadio Tdv di proprietà della Neep Roma Holding (la cassaforte che fa capo a Pallotta e che controlla la As Roma). Non è inoltre da escludere che proprio la finalizzazione del progetto stadio della As Roma possa diventare l’ultimo sforzo di Pallotta prima di prendere la decisione di cedere il club giallorosso con il family office Raptor. Il progetto di Tor di Valle è ciclopico: la superfice prevista è di 354mila metri quadrati: in realtà lo stadio ne occupa solo 49mila, ossia il 14 per cento del progetto; il resto, 305mila metri quadrati, sono destinati al cosiddetto business park, destinato a imprese e privati che vorranno trasferirsi a Tor di Valle. Ora, però, le cubature sono state ridotte ma ancora nulla si sa sulla nuova redistribuzione dei metri quadri. Una parte di eguale ammontare del progetto, pari 440 milioni, è stimata a infrastrutture urbanistiche (di cui 120 milioni sarebbero a carico dei privati, ma si tratta però di numeri ancora tutti da rivedere) per collegare l’area con strade, parcheggi e treni.