(MEDIASET) Cosa succede? “Siamo partiti bene i primi dieci minuti, poi ci siamo disuniti. Quando si gioca nella Roma bisogna avere la forza di giocare in un modo. La squadra non mi è piaciuta per niente dal punto di vista della personalità. Per fare gol facciamo molta fatica ultimamente.”
Manca cattiveria sotto porta… “Stiamo facendo qualche passo indietro, dobbiamo fare mea culpa e capire che per diventare cattivi e determinati dobbiamo ritrovarci. La sosta ci farà ricaricare e riposare fisicamente e mentalmente, per tornare quella squadra che non si è vista nell’ultimo periodo.”
I leader devono aiutare? “Nelle grandi squadre i giocatori più rappresentativi devono essere trainanti. Mi aspetto qualcosa in più, abbiamo fatto cose importanti ma ora meno. Ora siamo incudine, dobbiamo fare tesoro degli errori e tirare fuori quel pizzico di personalità che deriva dalle caratteristiche e dalla forza di alcuni giocatori che devono trascinare i più giovani.”
La causa dello stop? “Oggi nonostante tanti cross il gol è venuto su una giocata in verticale. Io lo voglio, a giocare lateralmente siamo tutti bravi, mentre a forzare la giocata è diverso, ci vuole più personalità ed il desiderio di fare qualcosa, consapevole che una la puoi fare bene ed una no. Andiamo al cross ma comunque non cambia. Forziamo la giocata, ora lo facciamo ancora poco, evidentemente sbaglio io e devo lavorarci di più.”
Con Nainggolan avreste vinto la partita? “Non c’è la controprova. Nelle sconfitte Radja ha sempre giocato. E’ stata fatta una scelta etica e per comportamento. Le scelte vanno fatte, se sei bravo salgono sul carro sennò scendono tutti. Dalla prossima ci sarà Radja e sarò contento.”
(SKY) I 20 minuti da incubo della difesa? “Non è solo responsabilità dei difensori ma di tuttala squadra. Persa una palla a centrocampo con in ingenuità, non ha giocato più il nostro calcio. Sono ripartiti con troppa facilità sui nostri errori tecnici. Abbiamo avuto occasioni non concretizzate. La squadra è mancata di personalità e ha avuto timore, nel primo tempo sotto le aspettative.”
Non avete sfruttato la superiorità numerica, perche? “Nel primo tempo abbiamo avuto qualche palla importante per far gol ma facciamo fatica a concretizzare la mole di gioco. Mi meraviglia la lettura sbagliata in certe situazioni. A volte i calciatori hanno voluto calciare da 30 metri, questo ti fa capire quando non c’è lucidità ma solo confusione.”
La sensazione è che ognuno vada per conto suo… “E’ una cosa su cui abbiamo lavorato a livello collettivo, nei momenti di difficoltà ci siamo scollati. E’ venuta paura e timore, anche nel fare un passaggio di dieci metri. Questo non deve accadere a chi vuole giocare nella Roma e ambire a cose importanti. Siamo scesi sotto tutti i punti di vista ma ci dobbiamo ritrovare, soprattutto nelle energie mentali più”
Finita la punizione di Nainggolan? “Il ragazzo si è reso conto per primo di aver sbagliato. Ha rispettato la nostra scelta, a volte bisogna portare etica e morale davanti a un risultato. Non abbiamo fatto questa scelta per ottenere qualcosa di diverso, si può risultare impopolari come nella vita. Crediamo in quello che abbiamo fatto. Deve essere un insegnamento e un punto di partenza. Mi auguro non accada più.”
(ROMA TV) Dobbiamo rialzarci, la Roma è ancora forte… Primo tempo in cui la squadra è stata sotto le aspettative, è mancata personalità e si è disunita per paura. Non deve accadere per calciatori che giocano nella Roma, a livello psicologico la squadra va rimessa in sesto e io da allenatore devo essere in grado di farlo e leggere queste situazioni per rimediare. Peccato per la ripresa, con l’uomo in più dovevamo essere più bravi e ci siamo intestarditi, anche con i tiri della disperazione da fuori. Non siamo riusciti a mettere dentro la palla, non c’era la capacità di leggere dove uno andava a finire, oggi la squadra non mi è piaciuta per niente sopratutto nel primo tempo.
La rabbia un punto di ripartenza? “Questa settimana sarà importante per il recupero riguardo le energie mentali. Possiamo dire che ci vuole più rabbia, ma non si acquista al supermercato e va messo in campo anche con disciplina tattica. Quando si perdono le distanze non va bene, non si possono perdere tutte le qualità. Dopo il primo gol la squadra ha fatto 20 minuti imbarazzanti, c’era paura a differenza anche di altre partite non vinte in cui questo non si era visto.”
Su cosa vuoi focalizzarti per ripartire? “Posso anche ripartire dal sistema di gioco e dai giocatori, quando vedi che qualcosa non funziona cerchi di mettere la squadra per sfruttare i giocatori pronti. Queste partite mi hanno dato risposte su chi affidarsi. Paradossalmente la squadra cambiata meno rispetto al solito ha fatto meno, prima ci si preoccupava quando facevo turnover. Ci ritroviamo a parlare di questo, non mi aspettavo questa prestazione. Nel secondo tempo dovevamo sfruttare meglio le situazioni di vantaggio che abbiamo avuto.”
Cosa succede nella testa dei giocatori? “Posso capire a volte quelli più giovani, dobbiamo essere bravi a trascinare anche loro con quelli che hanno più spessore, ma oggi punto il dito su tutta la squadra. Noi abbiamo fatto le nostre fortune lavorando come collettivo, oggi ci siamo impauriti e disuniti. E’ difficile entrare nella mente dei calciatori e capire cosa c’è nell’inconscio ma ho visto cose che non mi aspettavo, come nella letture difensive. Erano cose che avevamo fatto con qualità nelle prime 18 partite, oggi nel primo tempo sembrava che non avevamo mai giocato assieme. Anche da qui si deve il carattere dei giocatori.