Assenza di mentalità, di personalità e poi, tanto per non farsi mancare niente, anche di soldi per intervenire concretamente sul mercato. Le feste maledette della Roma, che si erano aperte con la sconfitta con la Juventus, si sono chiuse ieri, quando l’Atalanta, in 10 per tutto il secondo tempo, ha portato via la vittoria dall’Olimpico come già avevano fatto Inter, Napoli e Torino (in Coppa Italia). Ma né il d.s. Monchi né Di Francesco sanno spiegarsene il perché.
POCA PERSONALITÀ – Dopo il pari con il Sassuolo il tecnico aveva detto che «serviva uno psicologo bravo», ieri ha rincarato la dose: «La squadra non mi è piaciuta come personalità, dobbiamo fare mea culpa. Quando si sta nella Roma bisogna avere la forza di giocare in un certo modo». Se Strootman parla di «primo tempo vergognoso, dovremmo guardarci allo specchio», il tecnico usa termini pesanti come «involuzione e paura. Siamo mancati come mentalità e voglia di riprendere la partita, tra di noi c’è scollamento. Ora dobbiamo solo stare zitti e ritrovarci». La Roma lo farà tra 8 giorni, il 15 doppio allenamento a Trigoria. «La sosta ci farà bene, ora dobbiamo scegliere gli uomini a cui affidarsi», dice DiFra, dando di fatto l’addio al turnover. Tra questi di certo Nainggolan: ieri si è allenato a Trigoria, poi si è regalato qualche ora di shopping, infine è andato allo stadio e ha visto la partita tra Monchi (con cui si è abbracciato) e Totti. L’Olimpico lo ha ignorato, Di Francesco no: «Abbiamo fatto una scelta e credo sia servita soprattutto a lui».
SENSAZIONI NEGATIVE – Pensiero condiviso da Monchi, che parla con lo sguardo basso: «Siamo in un momento difficile e le sensazioni sono brutte. Ci sono problemi di tanti tipi, ma se negli ultimi 15 anni la Roma ha cambiato 250 giocatori e non so quanti allenatori e dirigenti forse non è un problema di persone, ma di mentalità». Sull’allenatore, il d.s. è categorico: «Ci sono problemi più importanti, al momento non esiste parlarne», e pure sul mercato non lascia aperte molte porte: «Bisogna avere i soldi, conoscete la situazione economica. Le soluzioni non le dobbiamo trovare lì, ma dentro Trigoria». Quali, però, Monchi non lo dice: «È difficile parlare di una sola cosa, sono tanti gli aspetti che non vanno. Dobbiamo fare un’analisi interna, capire il problema e trova una soluzione. Siamo professionisti, dobbiamo assumerci tutti le nostre responsabilità, io per primo che sono il responsabile sportivo della società. Adesso che arriva la sosta dovremo pensare tranquillamente e trovare soluzioni, magari parlando meno e facendo di più».